Si è spento il terribile rogo che non ha dato tregua ai vigili del fuoco per oltre 48 ore, lasciando una distesa di materiale plastico incenerito e la paura sulle conseguenze per la salute pubblica.

Ancora prima che fossero soffocati gli ultimi fuochi, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Sassari hanno disposto il sequestro dell'intera area dello stabilimento Gesam di Truncu Reale.

I militari, ai quali sono state affidate le indagini dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, nelle prossime ore faranno un sopralluogo per ricostruire le cause dell'incendio. 

L'incendio che si è scatenato sabato, poco dopo le 14, ha compromesso tutte le strutture del mega impianto per il riciclaggio di plastica e carta. La Procura di Sassari ipotizza il reato di incendio doloso aggravato. Al momento nessuno risulta iscritto nel registro degli indagati.

E le indagini corrono in parallelo con quelle della polizia di Stato che ha sequestrato i cellulari ai dipendenti Gesam la mattina prima che scoppiasse l'inferno di fuoco, per rilevare informazioni sulla morte di un dipendente della società, Antonio Masia, avvenuta il 25 luglio scorso nell'impianto.

Ieri mattina il sindaco Nanni Campus si è recato nello stabilimento col comandante della Polizia locale Gianni Serra e l'assessore Carlo Sardara, precisando che “al momento non c'è un reale rischio immediato per la popolazione, e non si sono registrati casi di intossicazione. Resta la preoccupazione sui livelli di inquinamento, soprattutto dei terreni e delle coltivazioni nelle zone interessati”.

(Unioneonline)

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