Sommozzatori tutti in acqua per spazzare il mare dai rifiuti e liberare le acque del Golfo dell'Asinara dai rifiuti. Nella giornata mondiale degli oceani sono stati raccolti quintali di materiale tra copertoni di ruote, vecchi attrezzi da pesca abbandonati, sacchetti e bottiglie di plastica e vetro e stoviglie monouso, ma anche tubi, latte e fusti metallici, sedie, motorini, pattini per bimbi e residui di fuochi d'artificio.

All'iniziativa organizzata dall'Ente Parco e dal progetto Clean Sea Life hanno partecipato i subacquei che aderiscono all'associazione diving dell'Area Marina Protetta dell'Asinara: il Roccaruja diving center di Giuseppe Dettori, il Diving Cala d'Oliva di Alessandro Masala, lo Stintino Diving Club di Nicole Auzzas e il Sea project Castelsardo di Romano Ieran, in collaborazione con la Capitaneria di porto intervenuta con l'equipaggio al completo e al personale dell'Area marina protetta dell'isola dell'Asinara.

Clean Sea Life è un progetto europeo di sensibilizzazione sui rifiuti marini che coinvolge gli appassionati del mare - subacquei, diportisti, pescatori, studenti e cittadini - in una campagna straordinaria di pulizia di coste e fondali in tutta Italia. Il progetto, iniziato a fine settembre 2016, ha l'obiettivo di contrastare l'accumulo dei rifiuti marini lungo le coste italiane attraverso azioni di sensibilizzazione, la diffusione di buone pratiche di gestione fra operatori e autorità locali, regionali e nazionali, e la promozione dell'impegno attivo nelle scuole. Cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Life, terminerà nel 2020.

Ha visto l'adesione di oltre 20mila persone, 4.500 studenti, 360 circoli nautici, di subacquea e pesca, operatori turistici e balneari che si sono impegnati quindi a ripulire il mare dai rifiuti e a diffondere consapevolezza sull'importanza di rispettare le acque, i fondali e le coste della penisola.
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