È stato indagato l'uomo che avrebbe aggredito Giovanni Antonio Pedranghelu, il 36enne di Nughedu San Nicolò che, risvegliandosi dal coma, ha rivelato di essere stato vittima di un tentato omicidio.

Per ora - conferma l'avvocato dell'uomo, Antonio Secci del foro di Sassari - la Procura procede per il reato di lesioni.

Nel frattempo, nei prossimi giorni, l'indagato verrà interrogato dagli inquirenti, che proveranno a trovare conferme alla versione dei fatti riferita dal 36enne, che ha raccontato di essere stato investito volontariamente da un uomo a bordo di un'auto, per poi essere abbandonato sul ciglio di una strada, esanime.

La vittima si trova ancora in ospedale, dove è tuttora sottoposto a cure dopo il ricovero, avvenuto quasi tre settimane fa, con 24 fratture e un polmone perforato.

E in ospedale è stato visitato dal medico legale indicato come consulente di parte.

Sotto la lente, oltre alle fratture, un trauma dietro alla nuca, che potrebbe essere stato provocato da un corpo contundente.

"Il medico ha effettuato i suoi accertamenti - spiega l'avvocato Secci - e si è preso qualche giorno per analizzare i risultati. Per stabilire un nesso tra il trauma e un colpo inferto dietro la nuca occorre infatti attendere il decorso della ferita. Prima di allora non è possibile sbilanciarci. Noi, comunque, ci siamo mossi. Purtroppo lo stesso non si può dire del medico legale indicato dalla Procura. Pur avendo ricevuto mandato - polemizza il legale - non ha ancora visitato il mio cliente. È il grande assente di questa prima fase di indagini. La speranza è che si muova quanto prima. L'immediatezza dell'analisi delle ferite, in questi frangenti, può essere fondamentale".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata