È ancora da scrivere il destino del mattatoio di Truncu Reale a Sassari. Dal 2017 a oggi la struttura ha lavorato soltanto da maggio a dicembre 2022 e ora è in attesa di trovare un futuro. Come spiegato stamattina, in IV Commissione a Palazzo Ducale, dall’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Sanna, “questo mattatoio è una Ferrari”.

Potenziale, al momento, e in cerca di un soggetto economico che lo possa gestire, compito non semplice. “È energivoro - conferma Sanna nella riunione presieduta da Melania Delogu - Da chiuso i costi a trimestre sono circa 1800 euro, 7500 da aperto”. Al momento l’interesse per il mattatoio si è limitato a qualche “timida” richiesta di informazioni, e l’amministrazione comunale pensa allora a una serie di prospettive. Di mandarlo in gara così com’è, prevedendo una linea di macellazione che contempli gli ungulati domestici, suini, ovini e caprini, prevedendo però meno bovini.

Oppure si decide di investire anche su questa filiera o, ancora, terza ipotesi, si pubblica una manifestazione di interesse con progetto di finanza. “L’ultima sarebbe alienarlo, venderlo”. Possibilità remota perché si preferirebbe puntare sullo sfruttamento di un’opera che garantirebbe, sulla carta e giusto per fare qualche esempio, la macellazione annuale di 40mila suini, 100mila ovicaprini e 160mila capretti.

Sulla manifestazione di interesse si pensa a inizio 2026 e si spera nell’avvento di un soggetto economico magari della grande distribuzione, anche perché un eventuale consorzio degli interpreti territoriali, tra i vari paesi, non sembrerebbe avere la forza. Gran parte dei mattatoi attivi infatti sono a parte di modesta entità e a conduzione in prevalenza familiare ma, soprattutto, lavorano per pochi giorni. “Il mattatoio ha tante qualità- continua l’assessore- è facile da raggiungere, attraverso la quattro corsie, e anche dal porto. Ha macchinari nuovi e non si trova in città”. Lo stesso entusiasmo non è condiviso da Antonello Sassu, di “Sassari Progetto Comune”. “Sarà pure una Ferrari ma senza motore. Non c’è abbastanza mercato- dichiara- Bisognerebbe vendere i macchinari e svuotare il mattatoio”. Ultima chance da prevedere è quella della riconversione che però, per Sanna, sarebbe “l’ultima spiaggia”.

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