Sono l’imprenditore Paolo Tronci, di Cagliari, e l’ex dirigente medico dell’Aou di Sassari, Mario Cristoforo Sotgiu, i due arrestati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Sassari su un appalto per la fornitura di apparecchiature medicali destinate alla Aou turritana che gli inquirenti sono convinti sia stato truccato. Cinque in tutto i destinatari di misure cautelari. 

Tronci, difeso dagli avvocati Nicola Satta e Guido Manca Bittiè un imprenditore molto noto nel capoluogo: titolare di un’azienda di forniture di apparecchi medici, la A.B. Med., è conosciuto anche nel mondo del tennis, che bazzica da decenni, e del beach tennis.   Sotgiu, invece – difeso da Letizia Doppiu Anfossi –  è in pensione da alcuni anni: era il presidente della commissione aggiudicatrice. 

Gli altri coinvolti sono Maria Manuela Tronci (sorella di Paolo), Antonio Alberto Mario Lumbau e Antonio Pinna, questi ultimi entrambi sassaresi.  

Secondo l’accusa – il capo d’imputazione nell’ordinanza firmata dal Gip Giovanni Paolo Piana è turbata libertà del procedimento di scelta del contraente – i due, assieme agli atri indagati, avrebbero orientato l’aggiudicazione – avvenuta a luglio del 2021 – di un appalto da oltre 1,8 milioni, suddiviso in 21 lotti,  per il noleggio di apparecchiature biomedicali destinate alla  Clinica Oculistica dell’Aou di Sassari. 

In una nota si legge che «ci sarebbero state delle condotte che avrebbero condizionato il procedimento di gara e le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione attraverso collusioni e altri mezzi fraudolenti volti a stabilire i requisiti tecnici dei lotti da aggiudicare».

L’inchiesta era partita dall’esposto presentato da un’altra ditta che era stata esclusa dall’aggiudicazione. Nell’ordinanza è descritto anche il ruolo di un ex dipendente di Tronci, che era stato invitato a consegnare una busta chiusa a Sotgiu – che per gli inquirenti conteneva delle indicazioni su come scrivere i chiarimenti sulla gara – ma lui, sospettando qualcosa di poco chiaro, si era rifiutato.

Gli avvocati difensori degli arrestati (Nicola Satta, Manca Bitti e Doppiu) stanno valutando gli atti e non escludono la presentazione di un'istanza al tribunale del Riesame per chiedere l'annullamento dei domiciliari, ritenuti «una misura cautelare intempestiva e sproporzionata rispetto ai fatti contestati e alla personalità e reputazione degli indagati».

 

(Unioneonline/E.Fr.)

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