Porto Torres, un piano per dare rifugio e lavoro alle donne vittime di violenza
La giunta ha aderito al piano “Femmes libres”, con fondi (250mila euro) per favorire il ritorno alle all’indipendenza di quante hanno subito maltrattamentiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Trovare una occupazione lavorativa e fornire un percorso che aiuti le donne vittime di violenza a raggiungere l’indipendenza economica.
È l’obiettivo del Progetto “Femmes libres” a cui ha aderito la giunta comunale di Porto Torres, un’iniziativa inserita nell’ambito del programma transfrontaliero Interreg Italia-Francia marittimo 2021-2027, che ha come capofila l’università di Genova e coinvolge, oltre alla Sardegna, anche Liguria e Toscana, oltre alle regioni francesi di Corsica e Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
La finalità è quella di avviare azioni che promuovano l’inserimento lavorativo di donne che hanno subito violenza di genere, attraverso la sperimentazione di un modello casa-lavoro che integri una serie di servizi volti a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e quindi l’autonomia economica.
Al comune di Porto Torres è stata destinata una somma pari a 250mila euro che serviranno per sperimentare esperienze di coabitazione solidale e ad attuare procedure per l’inclusione e l’inserimento lavorativo.
L’idea è quella di realizzare una struttura rifugio strettamente collegata ai servizi del Centro antiviolenza.