Operai Eni ancora al lavoro a Porto Torres, Cgil: "Mandateli a casa"
Secondo il sindacato, l'azienda non ha assunto ancora una decisione seria di riduzione delle attivitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Negli impianti Eni della zona industriale di Porto Torres si continua a lavorare con lo stesso ritmo di due settimane fa, quando ancora non era scoppiata l'emergenza coronavirus.
"Non hanno ridotto il numero dei lavoratori - afferma Massimiliano Muretti, segretario Cgil della Camera del Lavoro di Sassari - mentre sarebbe opportuno mandare la gente a casa. Al momento hanno permesso di fare attività da casa soltanto ai lavoratori diretti che prestano attività negli uffici, il cosiddetto 'Smart Working' per gli impiegati, ma le manutenzioni e le attività delle ditte appaltatrici stanno procedendo con lo stesso dinamismo esattamente come avveniva dieci giorni fa prima che uscissero i decreti ministeriali".
E se i provvedimenti non limitano le attività produttive, "è anche vero che bisognerebbe fare solo il lavoro necessario", aggiunge Muretti.
Invece ieri si è proceduto a tagliare una tubazione vecchia di 20 anni e questa mattina si procedeva con la coibentazione di una linea ormai vetusta.
"Non si è assunta una decisione seria di riduzione delle attività e, seppure devi garantire la presenza di un numero minimo di personale per garantire l'impianto in sicurezza, - conclude Muretti - non è il caso di mettersi a fare interventi di manutenzione che possono essere posticipati a quando ci saranno le condizioni. Noi come sindacato Cgil ci stiamo muovendo per una presa di posizione con tutte le categorie della confederazione sindacale".