Ricordi e futuro, segni e semi. A Sassari procede, ogni sabato in viale delle Rimembranze, il lavoro creativo e collettivo di disegno sui pannelli che fanno da frontiera con l’agognato centro intermodale, al momento presente solo come rendering. Bambini e artisti, professori e allievi, tutti volontari, costruiscono un sottile e permeabile muro che riscatta il degrado delle precedenti staccionate, piagate da scritte volgari. Ora la pittura svela messaggi da vivere nella visione come la citazione de “La danza” di Matisse” e “La danza intorno al mondo”, découpage ispirato a Gianni Rodari, e realizzata da Giampaolo Pinna, Giuseppe Mura e Dino Gagliardi. C’è il disegno della donna atleta che supera il filo spinato, dipinto da Marco Mattei, il paesaggio di papaveri rossi ispirato alla canzone di Fabrizio De André e steso sul pannello da Roberto, sassarese, operatore scolastico, e autore di murales nelle scuole. Tanti i partner dell’iniziativa, dal comitato centro storico alla scuola di San Donato all’università, alle comunità senegalese, con “Batti il 5”, il cui presidente è Mor Sow a quella cinese che, con Qiu Zhongbiao, proprietario di un bar, ha regalato la tinta.

I bambini, tutti allievi di impronta montessoriana, dipingono scritte, candelieri, riferimenti ai simboli di Sassari o loro stessi davanti al panorama. «Hanno preferito impiegare una giornata di svago- racconta una delle loro insegnanti- per venire qui». Sono Miriam, Roberto, Giorgia, Alice, Mirko, Davide, Gabriele e tanti altri, 11-13enni, alunni della scuola di via Satta che «vogliono fare del bello». 30 i bambini senegalesi, alcuni minuscoli, che partecipano con il pennello all’opera sotto la guida dei tanti tutor, in una condivisione che, ci si augura, porti a un avvenire inter-etnico. È un impegno che sta coinvolgendo decine di persone per rendere Sassari, e il centro storico, uno spazio altro da quello associato al degrado, dando vita con l’arte al messaggio che accomuna ogni opera: pace, uguaglianza e integrazione.

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