Camillo Bellieni a 50 anni dalla morte, l'incontro a Sassari: «Per la Sardegna liberismo, autonomia e cooperazione»
“Camillo Bellieni era un liberale ed anche un liberista. I territori devono avere gli strumenti politici di autogoverno per favorirne la propria produttività e la ricchezza dei suoi abitanti. Bellieni chiama i lavoratori “produttori” non proletari, non capitalisti, non operai, li chiama “produttori”. Lo ha detto in un'intervista all'Unione Sarda Michele Pinna per tanti anni, sino alla morte, animatore dell'Istituto di studi e ricerche dedicato al pensatore nato a Sassari e cresciuto a Thiesi di cui il 9 dicembre ricorre il cinquantennale della scomparsa. Bellieni, combattente nelle trincee della prima guerra mondiale, fondatore del Psd'az insieme a Lussu e ad altri uomini e donne della semina sardista, fiero antifascista (per le sue idee perde il posto di lavoro ed è costretto a vivere in ristrettezze economiche), è il simbolo della migliore gioventù sarda che, dopo la Grande Guerra, lascia un segno profondo nella storia politica e culturale dell'Isola. “La Sardegna ha bisogno di libertà. Libertà di scambi soprattutto – spiegava Camillo Bellieni – ha bisogno di uscire dal pauroso isolamento in cui è precipitata da secoli, ha bisogno di commerciare non solo con l’Italia, ma con l’Africa, con la Francia, con la Germania, con la Spagna, con la Corsica. La Sardegna ha diritto di acquistare sul mercato più conveniente i manufatti prodotti dalla industria meccanica; ha diritto, valorizzando i propri prodotti, di crearsi una vita economica più intensa, che le permetterà di costruirsi le sue strade e le sue ferrovie, negatele sinora dal Governo. La Sardegna vuole liberarsi da questa soffocante oppressione di tutela statale, per fare da sé, per curare le sue piaghe da sé. Liberismo, autonomia, cooperazione. Sono questi gli elementi entro cui è compreso il problema sardo, che è anche sotto molti aspetti il problema dell’Italia”. Idee attualissime. Bellieni verrà ricordato martedì 9 dicembre nell'aula magna del Rettorato dell'Università a Sassari nell'incontro che avrà inizio alle 16.
Lo studioso
Salvatore Cubeddu, ricercatore con tante vite, anche sindacalista e dirigente del Partito sardo d'azione, ora direttore della Fondazione Sardinia, ha ripercorso in tre volumi la storia del Psd'Az. Dalla sua casa cagliaritana, all’ultimo piano di via Giovanni Maria Angioy (altro faro della storia dell’Isola) si ammira uno scenario grandioso. Un colpo d'occhio che abbraccia tutta la città tra il mare e le torri pisane. Orizzonte ampio come il pensiero di Camillo Bellieni che ha creato le basi robuste del sardismo.
