Omicidio Sedda, la sorella: «Quarto Natale senza Mario e senza un colpevole»
Lo sfogo di Eleonora: «I responsabili sono persone pericolose e trovare l’assassino è interesse di tutta la comunità»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«È il quarto Natale che mi appresto a trascorrere senza avere una risposta. L’omicidio di mio fratello non ha ancora un colpevole, “individui” che sono ancora tra noi e mi chiedo con quale coraggio possano vivere tranquilli, così come quei cittadini che sanno ma non parlano, un’angoscia senza fine che non mi dà pace. Sappiate però che non mollerò mai».
L’ennesimo grido di dolore di Eleonora Sedda, sorella 46enne di Mario, l’uomo di 39 anni trovato senza vita la sera del primo aprile del 2021 a Porto Torres, probabilmente ucciso qualche giorno prima in un luogo diverso da quello del ritrovamento, con una lama di ceramica conficcata nello zigomo, e poi trasportato e abbandonato tra i cespugli in un terreno all’ingresso della città. Da allora sono trascorsi tre anni e mezzo, cinque persone finite nel registro degli indagati, ma ancora nessuna svolta.
«Dopo gli ultimi sviluppi nelle indagini, i tempi sembrano dilungarsi troppo e la situazione è di assoluta incertezza, almeno per me che attendo giustizia e verità. Non trapela nulla e questo mi crea una sofferenza che non trova sollievo», ripete Eleonora.
Nel registro degli indagati, aperto dalla Procura della Repubblica di Sassari, erano finiti, in un primo momento, un 62enne di Porto Torres e in seguito un 33enne anche lui portotorrese. Da gennaio 2024 risultano ufficialmente indagate altre tre persone, tutte di Porto Torres, «perché cagionavano la morte di Mario Sedda percuotendolo e ferendolo con un’arma da taglio». Si tratta di un 35enne, un 32enne e un 20enne che all’epoca dei fatti era minorenne, ma che aveva già avuto a che fare con la giustizia per una rapina a mano armata.
«Troppo silenzio, anche da parte dei cittadini che sanno, che lo conoscevano e sapevano che mio fratello era una brava persona e che non avrebbe fatto male a nessuno», continua Eleonora. «Anche questo caso non può finire come l’omicidio di Alina Cossu, irrisolto e senza un colpevole, un omicida che ha ucciso Mario, con un coltello conficcato nel cranio, prima di essere abbandonato peggio di un cane in un’area nascosta», prosegue. «Ci rendiamo conto che i responsabili sono persone pericolose e che è nell’interesse della comunità trovare l’assassino?».
A coordinare le indagini i sostituti procuratori Angelo Beccu e Laura Andrea Bassani. Nel gennaio scorso gli uffici investigativi del Reparto operativo provinciale dei carabinieri di Sassari, avevano affidato l’incarico al perito per sottoporre cinque smartphone e una pennina Usb, sequestrati dall’abitazione del 20enne. Le verifiche erano state comunicate anche al legale dei familiari di Sedda, l’avvocato Pietro Diaz.