Il pubblico ministero Andrea Vacca, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Nuoro, non ha avuto dubbi: ci sono prove schiaccianti della colpevolezza di Alberto Cubeddu negli omicidi del 7 e 8 maggio 2015 che hanno visto la morte di Gianluca Monni e Stefano Masala a Nule e Orune.

La pubblica accusa ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato ai due delitti. Secondo il pm entrambi sarebbero stati compiuti da Cubeddu per vendicare delle offese ai danni del cugino, Paolo Enrico Pinna, già condannato per altri omicidi a 20 anni di carcere.

Determinante la testimonianza di una studentessa di Orune e varie intercettazioni telefoniche: Cubeddu il 7 maggio avrebbe sequestrato Masala trasportandolo a bordo della sua Opel Corsa in una zona isolata per poi freddarlo con tre colpi di pistola. Il giorno dopo, avrebbe sparato a Monni mentre aspettava il pullman.

Anche sul movente il pubblico ministero non ha dubbi: "Cubeddu non aveva problemi con nessuno, il cugino Pinna, sì. Nel 2014 quest'ultimo aveva insultato la ragazza di Monni che aveva reagito chiamando gli amici per allontanarlo con violenza". Da lì l'astio fra i due che ha scatenato tutto il resto.

(Unioneonline/M)

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