Il giudice del Tribunale di Sassari, Massimo Zaniboni  ha negato la perizia psichiatrica per il pluriomicida Fulvio Baule, il muratore 40enne di Ploaghe che il 26 febbraio scorso uccise entrambi i suoceri, accanendosi con un’accetta anche sulla ex moglie, Ilaria Saladdino.

Si è chiusa in Corte d’assise la prima udienza del processo per il reo confesso, rinchiuso nel carcere di Bancali con l’accusa di duplice omicidio aggravato e di tentato omicidio, commesso davanti ai due figli gemelli di appena un anno.

L’abbandono dei minori, all’aperto d’inverno e in orario notturno, dopo aver commesso il delitto, rappresenta uno dei cinque capi di imputazione contestati dal pm Paolo Piras all’assassino, sanzionato perché senza giustificato motivo portava un’accetta all’interno dell’auto.

Il suo avvocato Nicola Lucchi aveva chiesto l’ammissione della perizia psichiatrica per far luce sulla capacità di intendere e di volere dell’omicida presente in aula. Il pm Enrica Angioni ha chiesto l’ammissione dei testimoni e delle prove dedotte, compresi gli atti dei consulenti tecnici che hanno effettuato la perizia sui due corpi di Basilio Saladdino e la moglie Liliana Mancusa, entrambi uccisi da Baule.

A seguito dell’ammissione della costituzione delle parti civili, rappresentate dai legali, Gian Mario Solinas e Gabriele Satta, si è aperto il dibattimento con l’ammissione delle prove testimoniali della pubblica accusa e dell’esame della difesa, secondo il calendario fissato dal giudice che avrà inizio con la prossima udienza fissata il 17 gennaio.

In aula, accompagnate dai rispettivi mariti anche Mariella e Giusy, parti civili, sorelle di Ilaria, ricoverata in una struttura sanitaria dell’Isola, dove è stata sottoposta ad una lunga cura di riabilitazione. 

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