«Le condizioni del giovane sono ancora critiche, con una insufficienza respiratoria severa da sindrome da annegamento, e una condizione di ipotermia in fase di correzione». Così Paolo Pinna Parpaglia, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari sulle condizioni cliniche di Giovannino Pinna, il 35enne di Sassari sopravvissuto al naufragio del barchino e ritrovato vivo, ieri sera intorno alle 21, da uno dei residenti della zona, un cagliaritano che lo avvistato mentre era uscito fuori a fumare una sigaretta.

A bordo dell’imbarcazione affondata, mercoledì sera, anche il cugino, Davide Calvia, 38 anni di Sassari, il secondo sub disperso. Dopo due giorni di ricerche di lui non si hanno ancora notizie. Le attività di ricognizione della costa, per cercare il 38enne sassarese, sono proseguite questa mattina e in seguito interrotte a causa della burrasca di vento e mare che rende difficili le operazioni della navigazione lungo il litorale di Platamona e la Marina di Sorso.

Capitaneria di porto, vigili del fuoco e carabinieri della compagnia di Porto Torres e della stazione di Sorso riprenderanno le ricerche non appena le condizioni meteo lo permetteranno.

Giovanni Pinna, tenuto sotto monitoraggio dai medici sta rispondendo alla terapia. Ai medici ha riferito sul proprio letto di ospedale: «Mi ha salvato la muta e il salvagente». Gli hanno permesso di resistere oltre 24 ore in balia delle onde. Sul pontile Alti fondali è stato rinvenuto lo scooter che i due giovani pescatori subacquei avevano lasciato prima di imbarcarsi per la battuta di pesca. 

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