Incontro tra le parti sociali e la minoranza consiliare nella sala del palazzo comunale a Porto Torres per discutere del futuro della chimica verde. Un tavolo con i sindacati territoriali Cgil, Cisl e Uil, in programma lunedì 22 febbraio, per conoscere lo stato dell'arte delle bonifiche e rivedere l'accordo con Eni, per una eventuale sottoscrizione di un nuovo contratto di programma per l'attuazione degli impegni assunti nel Protocollo d'intesa della chimica verde firmato il 26 maggio 2011.

Si punta a un'azione politico-amministrativa permanente portata avanti con il coinvolgimento costante del consiglio comunale, "che si prefigga come obiettivo la tutela dei cittadini portotorresi, - sostiene la minoranza consiliare - delle maestranze e delle imprese del territorio vigilando sulla realizzazione dei progetti in capo a Eni e alle sue società controllate". Al centro della mozione consiliare presentata dalla stessa minoranza la richiesta al colosso industriale, di un piano dettagliato degli investimenti che si intendono realizzare nel sito di Porto Torres.

La società Eni ha dichiarato che il Progetto Nuraghe è più che a metà dell'opera con in corso la costruzione della piattaforma polifunzionale per il trattamento dei terreni scavati.

La partecipata di Eni ha finora speso 380 milioni di euro e stima di spenderne altri 435, di cui 250 per la gestione degli impianti di trattamento acque di falda nei prossimi 15 anni, con un investimento in interventi ambientali di oltre 800 milioni di euro, rispetto ai 530 previsti dal Protocollo Chimica Verde.
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