Un Progetto Nuraghe più che a metà dell'opera con in corso la costruzione della piattaforma polifunzionale per il trattamento dei terreni scavati.

Sono i dati forniti da Eni Rewind, la società di Eni incaricata delle bonifiche e della messa in sicurezza di suolo e falde nell'area Sin, sito industriale di Porto Torres.

"La relazione con Eni Rewind si fondi sulla volontà di pianificare insieme il futuro, abbandonando logiche di contrapposizione. Ci sono le condizioni affinché Porto Torres diventi a livello internazionale una buona pratica nel campo delle bonifiche industriali". Il sindaco Massimo Mulas commenta i dati forniti da Eni Rewind in risposta alla lettera inviata due settimane fa.

Nel documento il primo cittadino aveva chiesto aggiornamenti sull'avanzamento degli interventi di risanamento ambientale e sul coinvolgimento delle risorse locali. La piattaforma prevista dal Progetto Nuraghe, basata sulle più avanzate tecnologie in campo ambientale, consentirà di riutilizzare nelle stesse aree i terreni, puliti e conformi agli obiettivi di bonifica.

La partecipata di Eni ha finora speso 380 milioni di euro e stima di spenderne altri 435, di cui 250 per la gestione degli impianti di trattamento acque di falda nei prossimi 15 anni, con un investimento in interventi ambientali di oltre 800 milioni di euro, rispetto ai 530 previsti dal Protocollo Chimica Verde del 2011. Sul fronte occupazionale Eni Rewind ha 72 dipendenti e in media impiega in questa fase 220 persone di ditte in appalto, che al 90% risiedono in Sardegna.
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