Agli inizi di novembre, dice, "ci aspettiamo di nuovo il finimondo". Sergio Arnò, direttore dell'ufficio per l'impiego di Olbia e Palau, è trafelato come un soldato nel pieno della battaglia. Dopo la prima ondata di stagionali del settore turistico decisi ad avviare in tempi record la richiesta del sussidio di disoccupazione, a giorni arriverà la replica. E qui, nell'ufficio di via Romagna del capoluogo gallurese così come nella succursale - dodici operatori in tutto che hanno sbrigato 2.133 pratiche (i cosiddetti patti di servizio: con la domanda di disoccupazione l'utente si impegna nella ricerca attiva di un lavoro) soltanto nelle prime tre settimane di ottobre - si preparano a fronteggiare l'assalto.

BIVACCHI NOTTURNI - Perché di assalto si tratta. Adesso gli utenti cominciano a mettersi in fila alle sette del mattino (l'apertura alle 8,30), ma fino alla scorsa settimana la folla stazionava davanti agli uffici già alle due di notte (alcuni dotati di brandina), tanto che molti - per inventarsi un lavoro, comprensibilmente - hanno pensato di stare in attesa anche a nome e per conto dei poco mattinieri, un servizio pagato va da sé.

CONTRATTI A TERMINE - È l'altra faccia della stagione turistica più felice, in Sardegna, dal 2009 a oggi. In un settore che conta 100 mila occupati, ben l'80 per cento ha contratti a termine, e come la stagione finisce (quest'anno si è prolungata di un mese) la categoria degli stagionali si riversa agli sportelli dell'ex ufficio di collocamento. Rispetto al passato, però, le file sono più lunghe perché intanto il numero degli occupati nell'Isola è cresciuto (28.395 i soli contratti a tempo determinato stipulati fra aprile e giugno), e poi perché il sistema della Naspi (la nuova indennità di disoccupazione) prevede che ogni lavoratore che fa domanda per l'assegno venga inserito, dopo un lungo colloquio con l'operatore, in un percorso di ricerca di un nuovo lavoro. "Si fa anche una sorta di preorientamento per capire se l'utente ha necessità di seguire un corso di formazione, spiegargli come si fa il curriculum e come presentarsi nel modo migliore alle aziende", spiega il direttore dell'ufficio di Olbia.

FOLLA NERVOSA - E i tempi per ogni colloquio, è evidente, si allungano. Mentre fuori la fila cresce e diventa sempre più nervosa. "Ci sono stati diversi episodi di intemperanza, anche per questo - spiega Sergio Arnò - abbiamo chiesto la presenza delle guardie giurate". È che i turni d'ingresso sono autogestiti dagli utenti stessi: chi prima arriva, prima passa.

LA LISTA - "Quando apriamo l'ufficio ci consegnano la lista e noi, per questioni di sicurezza anche perché gli uffici sono piccoli, facciamo entrare per gruppi di venticinque. È a questo punto che, spesso, succedono problemi". Ma le file di stagionali non sono solo in Gallura, terra che più di altre in Sardegna vive di turismo (nel 2016 Olbia, con 10 mila domande registrate dall'Inps, era seconda solo a Rimini come numero di assegni di disoccupazione). C'è ressa a Sassari (i precari di Alghero) e nel Nuorese.

GLI APPUNTAMENTI - "Noi non abbiamo i bivacchi notturni, ma anche a Nuoro stiamo lavorando a pieno ritmo e a Tortolì c'è un assalto", dice la direttrice Gina Piras. A ottobre, nel capoluogo di provincia, sono stati firmati 521 patti di servizio, nel centro per l'impiego di Lanusei (che comprende Tortolì) 655. "Per evitare la calca, a tanti altri abbiamo fissato l'appuntamento a novembre. Abbiamo cercato fin da subito di spiegare che per avviare la Naspi basta dichiarare di essere disoccupati al patronato o all'Inps, qui anche online, per poi essere chiamati nei nostri uffici in un secondo momento. C'è chi l'ha fatto, ma i più hanno scelto lo stress della fila".

IL CODICE INPS - Nel sud dell'Isola la folla di stagionali arriva a giugno con gli insegnanti e a ottobre coi lavoratori del turismo. "Tantissimi hanno fatto la richiesta di Naspi online, col codice Inps - dice Gonaria Carta, direttrice dei centri per l'impiego di Cagliari e Muravera - È una modalità utile per abbattere la ressa dei primi giorni ma, se in città molti preferiscono utilizzare il web, a Muravera invece nessuno ha il codice Pin". Adesso ci si aspetta la folla dei contratti chiusi a ottobre. E mentre molti impiegati verranno trasferiti per qualche giorno in Gallura da tutta la Sardegna, la direzione dell'Agenzia per il lavoro ha parlato con Inps e patronati.

Piera Serusi

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