Il progetto “I cetacei del Canyon di Castelsardo” continua a produrre studi e novità sulla presenza dei mammiferi nel mare, a nord ovest della Sardegna. Domenica 19 ottobre, nel corso della spedizione di monitoraggio effettuata nel Golfo dell’Asinara – Canyon di Castelsardo, i ricercatori di Sea Me Sardinia hanno documentato la presenza di due specie considerate in pericolo di estinzione nel Mediterraneo: il capodoglio (Phiseter nacrocephalus) e il Grampo  (Grampus griseus). 

Una esplorazione programmata nelle belle giornate, evitando giorni di perturbazione previsti, che ha permesso ai ricercatori di ottimizzare le risorse disponibili e portare a casa preziosi dati scientifici sull’area. Durante la navigazione (75 miglia nautiche e 10 ore di monitoraggio ininterrotte) il team ha utilizzato anche un idrifono, uno strumento che permette di ascoltare i suoni prodotti dai cetacei sott’acqua. E’ stato proprio grazie a questi segnali acustici che si è potuta monitorar acusticamente la presenza di tre capodogli intenti a cacciare nelle profondità del canyon.

I conseguenti avvistamenti dei capodogli ci hanno regalato momenti emozionanti e dati sulla specie. Nella stessa area, è stato osservato e foto-identificato anche un gruppo di grampi in alimentazione: un segnale dell’alta produttività biologica dell’area. Uno degli individui di capodoglio avvistati è risultato già noto ai ricercatori: era stato foto-identificato 13 anni fa nel Canyon di Caprera, un’altra importante  testimonianza dei lunghi spostamenti di questa specie nel Mediterraneo.

Durante la spedizione sono stati avvistati anche diversi gruppi di stenelle striate (Stenella coeruleoalba), delfini pelagici incontrati per gran parte della rotta. Con questi nuovi avvistamenti, salgono a tre le specie “Endangered” Iucn. segnalate nell’area nell’ambito del progetto: Capodoglio, Grampo, Delfino comune. Il 𝐂𝐚𝐧𝐲𝐨𝐧 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐬𝐚𝐫𝐝𝐨 continua a dimostrarsi un'area di estrema importanza per la presenza al suo interno di specie di rilevante importanza per la conservazione della biodiversità e l’integrità degli ecosistemi marini Mediterranei nel Santuario Pelagos. Il 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐮𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐏𝐞𝐥𝐚𝐠𝐨𝐬 istituito nel 1999 da Italia, Francia e Monaco, tutela 87.000 km² di Mediterraneo, tra cui il Golfo dell’Asinara e le Bocche di Bonifacio – hotspot per la biodiversità marina del Santuario e di tutto il Mediterraneo. Il progetto “I Cetacei del Canyon di Castelsardo”, promosso dai Comuni di Castelsardo e Sorso, con il supporto tecnico-scientifico di Sea Me Sardinia e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Eneregtica  nell’ambito delle iniziative per la Carta di Partenariato del Santuario Pelagos.

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