Cento uomini impegnati ogni giorno per garantire la sicurezza del porto e in mare, attraverso il nucleo operativo della Guardia costiera, con l’operazione “Mare sicuro” che proietta i militari della Capitaneria di porto di Porto Torres sulle spiagge e negli specchi acquei ai fini della salvaguardia delle vite umane.

«Effettuiamo costanti pattugliamenti su tutta la costa per garantire la sicurezza della balneazione, controllare la regolarità degli stabilimenti balneari, i servizi di salvamento nelle spiagge libere e per verificare situazioni relative alle barche sottocosta». Il comandante della Capitaneria di porto turritana, capitano di fregata Mirko Orrù, insediatosi da poco più di un mese, ha già tracciato la linea di intervento su tutto il dipartimento marittimo di competenza, che copre circa 380 chilometri di costa, da Rena Majore (Aglientu) fino a Porto Tangone, compresa l’isola dell’Asinara. Una giurisdizione estesa che impegna quotidianamente tre persone a Stintino, tre a Castelsardo, due all’Isola Rossa, dieci a Porto Torres, quattro nei mezzi nautici per controllare la costa da est a ovest e dieci sulle motovedette. A questi si aggiunge il presidio di Alghero, il personale amministrativo e quello impegnato a terra.

La prevenzione per garantire la sicurezza in mare e in porto è tra gli elementi prioritari su cui poggia l’attività della Capitaneria. E lo scalo marittimo di Porto Torres è un porto sicuro, in grado di rispondere ai piani di security che hanno raggiunto livelli all’avanguardia, come è risultato nelle esercitazioni attivate nei mesi scorsi.

«Il porto turritano ha ricevuto ispezioni sulla sicurezza a livello europeo, superati in maniera brillante», conferma il neocomandante Orrù, che porta a beneficio del territorio le competenze acquisite in passato nel ruolo di caposervizio della sicurezza e navigazione portuale. E sulla potenzialità di sviluppo dello scalo del Nord Ovest, più sicurezza significa più navi.

«È provato che la sicurezza all’interno di un porto sia un fattore di attrazione dei traffici, perché le compagnie di navigazione non porteranno mai le navi all’interno di uno scalo che non garantisce determinati standard», precisa.

Un investimento che genera un ritorno economico e sociale. Un porto sicuro a 360°, ovvero nella navigazione, nelle operazioni portuali, ma anche nelle condizioni di lavoro e, soprattutto, nei controlli passeggeri all’accesso e alla partenza nei varchi portuali. «Aspetti che sono stati molto curati anche sotto il coordinamento della Prefettura di Sassari – spiega il comandante Orrù - che ha coinvolto tutti i soggetti interessati, in particolare la Capitaneria che ha competenza nella security portuale, e tutti coloro che vi ruotano attorno, a partire dagli ormeggiatori e dai piloti del porto, con cui ho già avviato le interlocuzioni anche perché rappresentano i nostri occhi, capaci di darci un supporto in questo lavoro».

Il capitano di fregata ha già iniziato ad affrontare le questioni di rilievo del porto, curando la sinergia tra le istituzioni, a partire dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, il Comune di Porto Torres e i Comuni della Città Metropolitana. «Creare sistema fra i diversi enti rappresenta uno degli aspetti principali da provvedere, se si vuole migliorare un porto che i sindaci dell’area vasta considerano di tutto il Nord Ovest, uno stimolo a trovare una unione di intenti».

Uno sguardo anche alle nuove generazioni con uno sguardo verso il mare: nel prossimo mese di settembre il capitano di fregata avvierà anche le interlocuzioni con la dirigenza scolastica dell’Istituto Nautico per orientare gli studenti sulle opportunità professionali future. In un porto che registra ogni anno oltre un milione di passeggeri in transito, è importante distinguere il porto industriale da quello commerciale, come programmato dalla Porto Authority. «In una ottica di ottimizzazione dei servizi sarebbe auspicabile distinguere le tipologie di traffici  per garantire una gestione omogenea, - conclude il comandante Mirko Orrù - perché quando le navi arrivano in due punti diversi occorre raddoppiare i servizi al passeggero, il gate di imbarco, le aree di sosta per le auto, le biglietterie e le aree coperte».  

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