Sono 68, dall’inizio dell’anno, i morti sulle strade della Sardegna. 11 solo da inizio settembre.

L’Isola, nell’ultimo rapporto Istat, fa rilevare un tasso di mortalità tra i più elevati in Italia: 6,3 vittime per 100mila abitanti, mentre la media nazionale (3.159 i deceduti nel 2022) è di 5,4.

L'ultimo incidente, sulla provinciale 2 del Sulcis, riporta alla ribalta le proteste per la mancata sicurezza delle strade che – al netto dell'alta velocità, della distrazione e del comportamento al volante – finiscono per diventare teatro di scontri frontali, impatti e voli fuori dalla carreggiata. Sulle statali ci sono ancora incroci a raso e tratti a rischio; mentre la rete viaria provinciale, senza spartitraffico centrale, ha curve trappola e sovente un manto stradale in pessime condizioni.

Giambattista Marotto, comandante della polizia municipale di Cagliari sottolinea che tra le cause più frequenti degli incidenti in città ci sono, «l'inosservanza delle norme del codice della strada, per esempio il sorpasso fatto oltrepassando la striscia continua; la velocità e la distrazione, spesso dovuta all'utilizzo del telefonino mentre si è alla guida».

Quattro i mortali a Cagliari dall'inizio dell'anno e sette le vittime, tra queste i quattro ragazzi morti in viale Marconi all'alba del 10 settembre scorso.

Piera Serusi

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