Strage di Sinnai, udienza chiusa: c’è una nuova pista
Spunta una persona, o più di una, che avrebbe partecipato o che sa chi aveva imbracciato il fucile la sera dell'8 gennaio 1991Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C'è un nuovo nome coinvolto, in qualche modo, nella strage di Sinnai.
Una persona, o più di una, che avrebbe partecipato all'evento o che sa chi aveva imbracciato il fucile la sera dell'8 gennaio 1991 facendo fuori Gesuino Fadda, il figlio Giuseppe e il pastore Ignazio Pusceddu nell'ovile di Su Enazzu Mannu, sotto la punta Serpeddì, a pochi chilometri da Burcei. Non solo: i giudici hanno ritenuto necessario un confronto tra il superstite dell'eccidio, Luigi Pinna, e il poliziotto che eseguì le indagini Mario Uda.
La clamorosa novità è emersa ieri a Roma in Corte d'appello dove si celebra il processo di revisione della condanna all'ergastolo dell'unico imputato riconosciuto sinora colpevole dell'eccidio: Beniamino Zuncheddu, 59 anni, in cella dal febbraio 1991 quale autore di un massacro legato, secondo le sentenze definitive, a litigi per sconfinamenti di bestiame e contrasti tra allevatori che agivano in uno stesso territorio.
L’udienza nel processo di revisione è finita dopo le 22 con l’ultima testimonianza.
Poi il presidente della Corte ha rinviato al 30 novembre per sentire una delle figlie di Gesuino Fadda e al 12 dicembre per ascoltare altri quattro testimoni ma non solo: quel giorno ci sarà il confronto in aula tra il superstite Pinna e il poliziotto Uda.
Infine il 19 dicembre ci sarà la sentenza.