Avrebbe compiuto 53 anni martedì, Salvatore Angioni di Sestu, per tutti Tore. E invece non c’è stata una torta di compleanno per lui, neppure una festa. Tore infatti è scomparso il 12 marzo del 2020.

E suo fratello, Giuseppe, ha trovato la forza di dedicargli su Facebook queste parole: «Certe cose si dicono di persona e vorrei dirtene tante, spero che tu sappia che ci manca tanto la tua presenza. Buon compleanno fratellino».

Quel mattino di cinque anni fa, in piena quarantena, Tore Angioni è uscito per uno dei pochi motivi consentiti, recarsi alle Poste. E non è mai più tornato. In una Cagliari deserta è stato visto in via Cornalias, quello stesso giorno, e il giorno dopo in viale Trieste.

«Non posso credere che nessuno lo abbia fermato, mi fa male che chi lo ha visto non l’abbia aiutato», continua Giuseppe, che è vigile del fuoco, e spesso ha trovato persone scomparse. «Lui non stava bene». Dopo un problema alla schiena, Angioni aveva usato farmaci per sopportare i dolori, sviluppando una dipendenza. Attraversava un periodo di depressione. E non era certo ricco; stava andando alle Poste per informarsi sul reddito di cittadinanza.

«Eppure lo voglio dire forte, Tore amava la vita», continua Giuseppe, «non credo all’allontanamento volontario, né a gesti estremi». Tore aveva anche subito bullismo: «Giravano video che lo mostravano in stato di confusione, nelle chat, per prenderlo in giro», racconta amareggiato il fratello. Che ancora non si arrende: «Anche se voglio sperare, ormai è sempre più difficile credere che sia vivo», continua il fratello, «ma non mi rassegno almeno voglio scoprire cosa è successo. Chi sa qualcosa mi contatti, per qualsiasi informazione, anche in anonimato», è il suo appello.

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