Gesico celebra i suoi emigrati tra musica, canti tradizionali e cultura
Un’occasione per celebrare e onorare le persone che hanno lasciato il piccolo centro della Trexenta per cercare fortuna altroveMaria Giovanna Cherchi (foto Michele Marras)
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Un’occasione per celebrare e onorare le persone che hanno lasciato il piccolo centro della Trexenta per cercare fortuna altrove. Oggi, venerdì 8 agosto, prende il via a Gesico la ventiseiesima Festa dell’emigrato, la prestigiosa manifestazione ideata dal patron Nello Muntoni e organizzata dal Comune e dalla Pro loco in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Trexenta. Alle 22 in Piazza Mercato “Brinko Tour ’25”, il concerto di Maria Giovanna Cherchi accompagnato dalla “Sagra della Bruschetta”. «La rassegna ormai rappresenta una tradizione irrinunciabile per la nostra comunità», sottolinea il sindaco Terenzio Schirru.
Domenica 10 agosto in Piazza Mercato spettacolo di Marta e il suo gruppo e Trofeo de Ballu Sardu in Burghesu; la sera successiva lo spettacolo di musica etnica, organetto diatonico e revival di Elena Ciccu. La grande festa dell’estate di Gesico riprende venerdì 22 agosto con gli appuntamenti tra musica e cultura nel Monte San Mauro: alle 18 al via “Librando 2025” con la presentazione dei libri “A cantar d’amore” (antologia di racconti brevi a cura di Vincenzo Soddu) e “Sulla coscienza: dialoghi tra intelligenze” di Alessandro Rugolo; alle 22 “Music and Food sotto un cielo di antiche stelle” con Pamela Strazzera e i Panki Alma Stra.
Giovedì 28 agosto alle 18 nel campetto comunale in Piazza Mercato lo spettacolo di giochi d’acqua e animazione con Rossano Erriu e il suo gruppo “Let’s Rox Animazione”; sabato 30 agosto alle 18 ritorna “Librando 2025” con la presentazione del libro di Franco Camba “Il Mandorlo. Mito, religione, arte, tradizioni” di Franco Camba, alle 22 in Piazza Sa Panga lo spettacolo di musica etno-folk con balli sardi “Pichiadas in Sa Panga”; domenica 31 agosto alle 18 nell’ex ludoteca in Piazza Mercato la presentazione del libro di Paola Carta “Frontiere visibili e invisibili”. «Siamo tra i pochi Comuni che hanno ancora voglia di festeggiare gli emigrati - dice il presidente Pro loco Carlo Carta -, 20 anni fa la Festa dell’emigrato era ancora diffusissima in Sardegna».