Strage di Sinnai, sì alla revisione del processo a Beniamino Zuncheddu
Il pastore potrebbe essere stato vittima "di un clamoroso errore giudiziario"Sì alla revisione del processo, primo passo verso la scoperta di una possibile verità alternativa sulla strage di Sinnai del gennaio 1991.
Ieri i giudici della Corte d'appello di Roma hanno dato il via libera alla revisione chiesta dalla procuratrice generale di Cagliari Francesca Nanni (oggi a Milano) e dall'avvocato Mauro Trogu, difensore del pastore Beniamino Zuncheddu di Burcei, condannato all'ergastolo quale responsabile del triplice omicidio commesso nell'ovile Cuile is Coccus sotto le antenne di Serpeddì (erano stati uccisi Gesuino e Giuseppe Fadda, padre e figlio, proprietari dello stazzo, e il servo pastore Ignazio Pusceddu).
Secondo la tesi del magistrato e del legale, i delitti sono legati strettamente al sequestro dell'imprenditore Gianni Murgia (20 ottobre 1990, Dolianova) e il vero responsabile sarebbe uno dei rapitori, morto nel 2009.
Zuncheddu sarebbe vittima "di un clamoroso errore giudiziario" dovuto a una "gravissima azione di inquinamento probatorio" posta in essere dall'unico sopravvissuto alla mattanza e da un ex sovrintendente di Polizia che avrebbe "sviato le indagini" convincendo il testimone "a dichiarare il falso" mostrandogli, prima di andare dal pm, una foto di Zuncheddu e facendogliela memorizzare.
Lo aveva ammesso lo stesso testimone qualche tempo fa parlando con la moglie in auto dopo essere stato sentito proprio dalla procuratrice generale a Cagliari: non sapeva di essere intercettato e aveva fatto sapere agli investigatori quel che mai era emerso in precedenza.
Così la pg nella richiesta ha sostenuto che proprio il sopravvissuto, "unica fonte di prova" a carico del pastore, è "inattendibile" e "la prova" che ha portato alla condanna "è falsa".
La strage, in base alle sentenze, era stata commessa per contrasti tra i Fadda, che stavano a Cuile is Coccus, e gli Zuncheddu, di stanza al vicino Masone Scusa: minacce, bestiame e cani uccisi, aggressioni.
L'ipotesi attuale è che tutto fosse stato orchestrato per evitare si capisse il legame col sequestro Murgia, nel quale erano implicati (si era scoperto solo in seguito) alcuni confidenti del giudice Lombardini.
La condanna di Zuncheddu per la pg Nanni è "un clamoroso errore giudiziario". Ora sarà la Corte d'appello di Roma a valutare se davvero sia così. Intanto però la Procura di Cagliari ha già aperto un'altra indagine sulla strage, al momento senza indagati, "per accertare eventuali responsabilità" di altre persone sul massacro.