Nel centro di Siliqua è ricomparsa una discarica di bottiglie piene di urina. Circa cento contenitori di plastica, e alcuni sacchetti con feci, sono stati lasciati sul muretto di recinzione del parcheggio di via Vittorino da Feltre. Un fatto sconcertante per il paese, e un incubo per i residenti della zona, che si ripete per la terza volta in soli otto mesi.

La vicenda, di cui ancora non si è riusciti a individuare i responsabili, si è svolta approfittando del buio della scorsa notte. Il luogo prescelto è lo stesso, anche se le altre due volte, cento bottiglie la prima e cinquanta la seconda, sono state abbandonate sull’asfalto, ma sempre a poche decine di metri dal palazzo comunale. Forse un’insensata e incomprensibile forma di protesta, o un preoccupante segnale di disagio sociale, di cui bisogna necessariamente venire a capo.

«Per la terza volta in meno di un anno ci troviamo a dover affrontare una situazione di abbandono di rifiuti liquidi, sintomo di degrado, scarso senso civico e mancanza di rispetto verso la comunità», dichiara la sindaca Francesca Atzori: «Forti delle spiacevoli esperienze precedenti, questa volta possiamo contare sui filmati delle telecamere di sorveglianza, che sono al vaglio della polizia locale e dei carabinieri per le verifiche del caso, anche al fine di accertare le motivazioni di simili gesti. L’amministrazione comunale si è prontamente attivata, tramite una ditta specializzata, per provvedere alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti, che avverrà nel più breve tempo possibile».

Sulla vicenda interviene anche Helga Bachis, capogruppo di minoranza di “Siamo Siliqua”: «Abbiamo inoltrato più interrogazioni e portato questo grave problema d’igiene pubblica, che perdura da ottobre dell'anno scorso, all'attenzione del Consiglio comunale. Abbiamo chiesto se fosse stato analizzato il contenuto delle bottiglie e, in risposta all'ultima interrogazione, il sindaco aveva confermato il contenuto, ovvero, rifiuti del corpo umano. Il problema non viene risolto perché probabilmente a monte c'è una situazione di gravissimo disagio sociale, che non viene affrontata. A questo punto chiediamo, come minoranza, che intervengano l’Asl e il prefetto».

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