Si terrà il 28 giugno l'udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio per il 41enne coinvolto nell'incidente avvenuto a Selargius a seguito del quale ha perso la vita un 18enne. All'automobilista viene contestato l'omicidio stradale e una serie di aggravanti: la velocità tenuta di oltre il doppio del limite - procedeva a più di 130 km/h -, la mancanza della patente di guida, mai conseguita, fuga e omissione di soccorso. Unica attentante, la tragedia non si è verificata solo per causa sua.

Andrea Tiepido, la vittima, viaggiava su una Smart che, dopo lo scontro con una Panda, si è ribaltata, uccidendolo. Era il 23 luglio 2019. Alla guida c'era Damiano Dalpadulo, 41 anni. L'altra auto era condotta da un 54enne.

I familiari del ragazzo hanno chiesto da subito che fosse fatta chiarezza sulle responsabilità e per questo si sono rivolti allo Studio3A-Valore Spa. Per fare piena luce sulla dinamica e sulle cause di un incidente per certi versi inspiegabile, avvenuto in pieno giorno, con tempo sereno, fondo stradale asciutto, ottima visibilità e scarso traffico, il Pm ha disposto una perizia cinematica incaricando come consulente tecnico Francesco Marongiu: alle operazioni peritali ha partecipato anche Paolo Marcialis, consulente tecnico di parte per i congiunti della vittima.

"Sulla base dei risultati della perizia e dei vari atti d’inchiesta, a cui hanno contribuito gli agenti della polizia locale di Selargius che hanno svolto i primi rilievi - spiega lo Studio3A- a Dalpadulo, per citare la richiesta di rinvio a giudizio, si imputa 'colpa consistita in imprudenza, imperizia, negligenza e violazione di svariate norme della disciplina stradale'. L’indagato, sprovvisto della patente di guida, 'perché mai conseguita', percorrendo con la sua utilitaria via Pietro Nenni, in direzione SS554-Selargius, 'viaggiando a una velocità di almeno 133 km/h e non tenendo strettamente la destra della propria carreggiata', giunto nei pressi dell’intersezione con via delle Azalee, è andato a collidere con la parte frontale sinistra del suo mezzo contro la medesima parte della Panda", che proveniva dal senso opposto di via Nenni "e che aveva intrapreso la manovra di svolta a sinistra per immettersi appunto in via delle Azalee, a una velocità di circa 21 km/h".

La Smart ha cominciato a ruotare in senso antiorario con successivo ribaltamento laterale a destra, urtando più volte contro il manto stradale e finendo la sua corsa a oltre 40 metri dal punto di impatto, cappottata. Una serie di carambole terrificanti che non hanno lasciato scampo ad Andrea che era seduto sul sedile del passeggero.

Dalpadulo però, riuscito a uscire dall'abitacolo, si è allontanato per presentarsi al comando della polizia locale quello stesso pomeriggio.

(Unioneonline/s.s.)
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