È di Francesca Deidda il bite dentale ritrovato nella macchia mediterranea ai margini della ex statale 125, sui monti di San Priamo. L'apparecchio per raddrizzare i denti è stato rinvenuto assieme ad altri effetti (una felpa macchiata di sangue, un beauty case e un accappatoio) dalla task force messa in campo dalla Procura di Cagliari per trovare il corpo della 42enne scomparsa da due mesi a San Sperate, secondo gli inquirenti uccisa dal marito Igor Sollai, arrestato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Manca la certezza scientifica, ma in attesa degli accertamenti del Ris il pm Marco Cocco ha sguinzagliato gli investigatori per risalire al dentista di Francesca Deidda e da lui all’odontotecnico, che ha riconosciuto l’apparecchio. È quello che ha realizzato per la 42enne operatrice di call center.

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Si complica così la posizione di Igor Sollai, che dalla sua cella a Uta, parlando con gli avvocati, ha continuato a ribadire la sua innocenza ed estraneità ai fatti, insistendo sull’allontanamento volontario. Il pm ha fissato il nuovo faccia a faccia con l’indagato, che nei primi due interrogatori si è avvalso della facoltà di non rispondere, per giovedì 18 luglio. 

Le ricerche del corpo, ieri sospese, sono ricominciate oggi. I legali di Sollai hanno annunciato che chiederanno una modifica della misura cautelare. L’uomo è finito in cella per il pericolo di fuga, ha venduto l’auto della moglie (a lui intestata) e stava spedendo soldi ai familiari in Olanda.

Tutti i dettagli nell’articolo di Francesco Pinna e Raffaele Serreli su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

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