Capoterra, il disastro aereo del Dc-9 40 anni dopo
A provocare la sciagura un errore del pilota, che si rese conto solo all'ultimo di trovarsi davanti al monteÈ stata la più grande sciagura aerea mai avvenuta nei cieli della Sardegna.
A quarant'anni dal disastro di Conca d'Oru sul crinale che segna il confine tra Capoterra e Sarroch - dove tra il 13 e il 14 settembre del 1979 un Dc-9 dell'Ati in volo da Alghero a Cagliari si schiantò con 31 persone a bordo - restano i segni della tragedia.
Il relitto del velivolo da allora è divenuto meta di un pellegrinaggio silenzioso per ricordare i 27 passeggeri e i 4 membri dell'equipaggio che persero la vita nello schianto contro la parete di roccia.
A provocare la sciagura fu un errore del pilota che si rese conto solo all'ultimo momento di trovarsi davanti al monte. Inutile il tentativo disperato di sfuggire all'impatto cercando di guadagnare quota. Per il Dc-9 e le persone che erano a bordo non ci fu scampo.
A quarant'anni da quella notte di tempesta restano gli interrogativi sugli istanti che hanno preceduto la tragedia e sulle ragioni per le quali il comandante, un esperto ufficiale proveniente dall'Aeronautica, abbia interrotto l'ultima manovra durante la virata che lo avrebbe portato sulla pista di Elmas dal mare anziché dalla terra. Non solo. Il ricordo di quella sera rivive nelle parole di un sopravvissuto, un oristanese trapiantato a Cagliari che sarebbe dovuto essere su quel volo ma che cambiando programma all'ultimo minuto ha avuto salva la vita.
Il racconto dal sacrario e gli approfondimenti sulla vicenda nell'inserto in edicola domani con L'Unione Sarda.
