Impallinato dal compagno durante la battuta di caccia ma il risarcimento non gli spetta. L'amara scoperta è stata fatta da un sardo dopo l'incidente avvenuto tre anni fa.

E.M., 36enne di Muravera, stava partecipando alla battuta insieme al compaesano 38enne S.P., che imbracciava il fucile. Quando questi ha visto una preda ha sparato ma uno dei pallini ha raggiunto di rimbalzo il compagno all'occhio sinistro.

Un infortunio che si rivela non gravissimo ma comunque molto delicato. In ospedale a Cagliari al ferito viene riscontrato un "trauma al bulbare sinistro con ritenzione di corpo metallico nel nervo ottico" e per una settimana viene ricoverato. Seguono poi un lungo periodo di riposo, una terapia farmacologica e frequenti visite di controllo.

Non solo. Il corpo estraneo non viene estratto dai medici per non rischiare altre lesioni ma quella presenza gli provoca fastidi e problemi alla vista, con un calo anche del campo visivo nei settori periferici. In altre parole, un'invalidità permanente di cinque punti e un'inabilità temporanea di sei mesi.

Per ottenere il risarcimento, il 36enne si rivolge quindi allo studio 3A-Valore Spa, specializzato nel settore, e presenta querela a carico dell'amico, riservandosi poi la remissione una volta ottenuto quanto di sua spettanza.

Effettuate le visite col medico legale di parte e controparte e iniziata la trattativa per un accordo stragiudiziale con la Sogesa, società incaricata di gestire la vicenda, arriva la sorpresa: la polizza della Federazione italiana della Caccia copre gli infortuni e la responsabilità civile verso terzi (con la compagnia ArcoGlobal) ma se il cacciatore colpisce qualcuno di rimbalzo la garanzia assicurativa non vale.

La questione arriva quindi alle vie legali e il pm dispone la citazione del 38enne davanti al Giudice di Pace "per aver cagionato per colpa a E.M. lesioni personali consistite in un trauma del bulbo oculare: colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia perché, nel corso di una battuta di caccia, esplodeva un colpo di fucile a pallini senza accertare l'eventuale presenza di terzi nella zona e che non voi fossero persone presenti lungo la traiettoria dei proiettili, colpendo E.M. all'occhio".

Lunedì prossimo è in programma l'udienza, e il ferito rischia, oltre a dover risarcire di tasca propria, anche una condanna.

(Unioneonline/s.s.)
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