"La strada della digitalizzazione è tracciata", dice Franco Siddi, consigliere di amministrazione della Rai, nonché presidente di Confindustria Tv.

La televisione del presente e del futuro viaggia su tutte le piattaforme (radio, tv e web) e conserva intatte anima e identità. "Che si tratti di emittenti nazionali o locali, nessuno può prescindere da un'evoluzione irreversibile", dice alla platea dei trecento delegati della Fistel-Cisl, riuniti a Geremeas per il congresso nazionale dei lavoratori delle telecomunicazioni.

Un modo per spiegare che "chi come me ha bocciato di recente il piano per l'informazione" del direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto (che nel frattempo si è dimesso), "non ha bocciato la digitalizzazione del servizio pubblico radio-tv ma i contenuti di quel piano che non inquadrava bene il nuovo scenario in tutte le piattaforme".

I CONTI - Ma il problema sono le risorse: "Vale per la Rai, figuriamoci per le tv locali", riprende Siddi. "La sfida si vince con un'informazione di qualità, in sinergia con gli altri media".

In ogni caso "le tv locali strutturate e di qualità dovrebbero avere più risorse. Dove le troviamo? Per esempio con regole certe che costringano i grandi media stranieri che fanno profitti in Italia a pagare qui le tasse".

Il riferimento è a Google che, per fare pace col fisco italiano, verserà 300 milioni di euro.

"Soldi che si potrebbero destinare alle tv locali di qualità che investono in digitalizzazione. Secondo uno studio di Confindustria tv, gli operatori di rete italiani fatturano circa 500 milioni di euro e pagano fino all'ultimo centesimo di tasse. I grandi aggregatori stranieri, invece, arrivano a circa 1.9 miliardi di euro e in Italia lasciano pochissimo".

LA QUALITÀ - Intanto c'è da vincere un'altra sfida, quella delle "fake-news".

"È un tema che tocca il futuro dei lavoratori", afferma Riccardo Capecchi, segretario generale di Agcom.

"Un'emittente tv ha sempre la responsabilità editoriale di quello che comunica", che si traduce in una garanzia di affidabilità: "Responsabilità che invece oggi manca nelle altre piattaforme", specie il web.

Sullo sfondo resta centrale il ruolo dei contenuti.

"Va bene sviluppare tecnica e tecnologia", spiega Stefano Selli, direttore delle relazioni istituzionali di Mediaset, "ma per sopravvivere è necessario difendere i contenuti".

Mauro Madeddu

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