Tutto pronto per il weekend di Fàulas a Oristano,
Il 4 e 5 ottobre due giorni tra arte, cultura e identità sardaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La valorizzazione di un'identità sarda che non indulge nel passato, ma fa i conti con l'attualità per rinnovarsi e resistere: un tema più forte che mai quest'anno per Fàulas, in arrivo a Oristano sabato 4 e domenica 5 ottobre. Tra incontri, letture, concerti, momenti di socialità e anche animazione per i più piccoli, la città farà da palcoscenico diffuso per due giorni di riflessione sulle nuove, possibili narrazioni per il popolo sardo che scalfiscano i pregiudizi e affrontino i conflitti di oggi. La manifestazione annuale, interamente a ingresso libero, è ideata e organizzata dall'Assemblea Natzionale Sarda.
Il programma di sabato
Si comincia di prima mattina sabato 5 con l'apertura del festival alle 9:45 a Palazzo Arcais, a cui farà subito seguito l'incontro-quiz con i ragazzi delle scuole, "Quanto ne sai sulla storia della Sardegna?", all'Hospitalis Sancti Antoni. Sempre al Palazzo invece, alle 10:15, la casa editrice Ischire promuoverà l'incontro "Ri-fiabare. Laboratorio di geografia letteraria" con Francesca Nardi e Maria Luisa Mura, per una riflessione collettiva sui rapporti tra narrazione e processi di costruzione territoriale che partirà dalle Fiabe Sarde di Sergio Atzeni e Rossana Copez. Dopo il pranzo sociale, alle 15 il Palazzo sarà centro di "Aici est su contu!", laboratori per bambini sulla lettura espressiva con Giuanna Dessì, mentre alle 17 Teklà Animazioni coinvolgerà i piccoli in "Giogus e Fàulas", con molte attività in lingua sarda. Per gli adulti invece già alle 16 avrà inizio al Teatro Garau "ANS Talk", dove ogni ospite avrà quindici minuti per raccontare specifici luoghi comuni ("fàulas") sulla Sardegna: gli invitati sono, con i rispettivi talk, Mattia Murru (“In Aristanis non b’at nudda!”), Aide Esu (“Le basi militari portano lavoro e ricchezza?”), Mauro Piredda (“Lo standard uccide le parlate locali!”), Alessandro Columbu ("Faulàs sulla Palestina"), Ahlam Hmaidan ("La Palestina non c’entra nulla con la Sardegna") e infine Joyce Mattu (“I sardi sono anticomunitari?”). Presenterà Daniela Vitellaro, con la partecipazione di Cristiano Del Rio, e al termine del talk (18:30) ancora al Teatro avrà inizio il concerto di Jannemuru, artista isolano dalle composizioni ibride tra sonorità elettroniche, organiche e acustiche, in cui riecheggiano ritmi antichi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Seguirà poi alle 19:30 il reading musicale "Lettera Blues" di Fulvio Accogli con Gionata Mirai, realizzato in collaborazione con Bookolica e Bottega NoMade, e dopo la cena sociale in Piazzetta Corrias la lunga giornata verrà conclusa alle 21:30 con CineFàulas, vedendo le proiezioni del docu-film "Sa limba de Gabriel" e l'esordio di Antoni Cotzu "Quo vadis, Sardinna?".
La giornata di domenica
Domenica 5 sarà ancor più mattiniera del giorno prima, partendo alle 8 con la lezione di yoga in sardo a Palazzo Arcais, tenuta da Laura Salaris di Assandhira Yoga, e facendo seguito alle 10 con l'incontro "Tra musica di tradizione orale e jazz in sardo" con Alessandra Soro e Irene Coni, in una collaborazione con Etnosfera. Torna invece a dare il suo contributo Bookolica alle 11:30 per il dibattio "Storia, paesaggio, turismo: che uso ne stiamo facendo?", ospite Lidia Decandia e moderatrice Francesca Arcai. Gli eventi al Palazzo si chiuderanno con il pranzo sociale, e dalle 15 sarà il momento di spostarsi all'Hospitalis Sancti Antoni per i talk "I sardi sono Pocos, locos y malunidos!", con Federico Esu di Nodi e Itaca Podcast, e "Se sei sardo parli il sardo!": quest'ultimo andrà a toccare il rapporto tra la maggioranza culturale e linguistica sarda e gli idiomi minoritari che hanno da sempre arricchito l'isola, con Irene Coghene (di dialetto algherese), Alessandro Derrù (turritano), Matteo Leone (tabarchino), Riccardo Mura (gallurese) e la moderazione di Gloria Turtas. Alle 17:45 un nuovo talk breve con Guglielmo Diamante di DeVulgare, "Non vale la pena salvare le lingue locali!", facendo spazio alle 18 a un nuovo dibattito con più invitati: "Parlare in sardo non si addice a una donna!", dove verranno affrontati i pregiudizi su femminilità e utilizzo delle lingue minoritarie coinvolgendo le donne di altre nazioni senza stato, con Marina Branca (dalla Corsica), Iria Lúa Abeixón Lourenzo (Galizia), June Telletxea Franco (Paesi Baschi) e le isolane Federica Marrocu (di lingua sarda) e Caterina Vittoria Roselli (parlante gallurese). La due giorni si concluderà alle 19:30 con il concerto dei Cuncordu Viadore, gruppo composto da Salvatore Careddu, Paolo D’Ascanio, Michele Sai e Giovanni Michele Satta nell'idea di una Sardegna di scambi e connessioni, senza campanilismi deleteri.