La Polizia di Oristano indaga su una serie di truffe finanziarie che hanno visto vittime numerose persone nel capoluogo e nella provincia.

Ed è la stessa Questura a illustrare il raggiro, mettendo in guardia i cittadini e invitando tutti coloro avessero dei sospetti a rivolgersi alle forze dell'ordine senza esitazione.

"Gli uomini della Squadra Mobile, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, stanno effettuando accertamenti e riscontri su alcuni sedicenti promotori finanziari che, già da diversi anni, operano per diverse società truffaldine. I pseudo broker, infatti, promuovendo degli investimenti che, in poco tempo, avrebbero fruttato dei facili ed allettanti guadagni, hanno mietuto numerose vittime nell’Oristanese", spiega una nota della Questura.

"Sono infatti centinaia gli ignari investitori che, nel corso degli ultimi anni, affidandosi a questi promotori finanziari fasulli, anziché incassare i frutti dell’investimento promesso, hanno perso decine di migliaia di euro".

Poi il focus sul modus operandi dei truffatori: "Il sistema architettato è quello del ben noto e famigerato schema Ponzi, una vera e propria truffa finanziaria nella quale i primi investitori avranno tassi d’interesse elevati, purché facciano entrare nel sistema nuovi affiliati, tuttavia, nel momento in cui verrà a mancare l’apporto finanziario di questi ultimi, non sarà più possibile reggere il sistema dei pagamenti e, a quel punto, i responsabili, ormai arricchiti, saranno già spariti con i soldi, mentre la base perderà tutte le somme versate".

"Si tratta - prosegue la Questura - di una attività truffaldina nella quale chi entra per primo avrà ottimi ritorni economici a spese dei successivi investitori, una sorta di catena di Sant’Antonio nella quale vengono promessi interessi molto elevati, pagati agli investitori mediante il denaro apportato dai nuovi soggetti che hanno aderito successivamente allo schema".

Ancora: "Il gioco funziona sino a quando resta elevata la capacità di attrarre nuovi partecipanti, quando invece il denaro in entrata non riesce più a coprire gli interessi promessi a coloro che già sono coinvolti nello schema, il circuito si blocca, manifestando la sua natura di truffa. Pertanto, la maggior parte di coloro che hanno investito denaro lo perderanno, mentre i promotori del sistema, collocati al vertice della piramide, avranno fatto perdere le loro tracce".

Le società sotto indagine, precisano poi gli investigatori, sono tutte quelle collegate alla Bolton First Credit, e tante altre società che, come riportato in più comunicazioni di Consob e Banca d’Italia, non possono operare nel mercato finanziario italiano né tantomeno possono prestare garanzie di nessun tipo.

Infine, come detto, la Polizia invita "a diffidare chiunque dal concludere tali tipologie di affari, invita tutti coloro fossero incorsi in questo tipo di truffa a presentarsi presso gli uffici della Squadra Mobile per presentare querela".

(Unioneonline/l.f.)
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