Era uscito da casa di corsa per recuperare il cane, senza pensare alle conseguenze di quell’allontanamento. Se da un lato stava salvando il suo amico a 4 zampe, dall’altro stava violando la misura cautelare dei domiciliari. E infatti Matteo Tocco era stato sorpreso dai carabinieri proprio mentre rientrava nella casa di Marceddì, dove stava scontando una condanna. Subito bloccato, il 42enne è finito di nuovo in Tribunale con l’accusa di evasione dai domiciliari.

Nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza, in cui il maresciallo di Terralba ha riferito che durante i controlli quotidiani per otto mesi Tocco era sempre stato trovato a casa. Solo quel giorno i militari avevano trovato il cancello e la porta dell’abitazione aperti ma dentro non c’era nessuno. Avevano aspettato e dopo una ventina di minuti il 42enne era rientrato insieme al suo cane, dicendo di essersi spostato per andare a recuperare l’animale che non era abituato ad uscire da solo.

L’avvocato difensore Marcello Caddori ha sostenuto che Tocco si era trovato costretto ad uscire di casa per andare a recuperare il cane che, incustodito, avrebbe potuto creare problemi o danni ad altre persone. La giudice Francesca Falchi ha accolto la tesi della difesa assolvendo il 42enne.

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