"Non toccate i nostri ospedali". Oggi i sindaci dei comuni che rischiano di perdere i loro presìdi a causa della riorganizzazione della rete ospedaliera deliberata dalla Giunta regionale si troveranno a Oristano per decidere che strategie adottare nella trattativa con il Consiglio regionale e con l'assessore alla Sanità Luigi Arru.

Questa settimana la manovra arriva in Aula e i primi cittadini - in testa l'Anci - vogliono condizionare il dibattito per garantire "il diritto alla salute" ai loro amministrati. Vogliono che Giunta e Consiglio sentano le loro ragioni e modifichino le decisioni prese.

LE RICHIESTE - Come quella di mettere in rete gli ospedali di Alghero e Ozieri il cui sindaco, Marco Murgia, chiede che l'Antonio Segni "sia classificato come presidio di primo livello" e non un nodo della rete insieme al Civile di Alghero.

I consiglieri regionali di Sdp-Art.1 hanno presentato un emendamento per riconoscere un Dea (Dipartimento di emergenza-accettazione) di primo livello nell'area di Ozieri e Alghero. Anche il sindaco di Sorgono, Giovanni Arru, è pronto alla battaglia per salvare il San Camillo, classificato nel piano della Giunta "ospedale di zona disagiata".

"Il disagio che vogliono riconoscerci ci penalizza anche perché non tutti i territori sono uguali". Oggi Sorgono ha Pronto soccorso, Rianimazione, Medicina, Chirurgia generale e un Centro dialisi a cui fa riferimento un ampio bacino che - dice il sindaco - "senza il presidio sorgonese dovrebbe spostarsi a Nuoro, con tutte le difficoltà nei collegamenti che superano abbondantemente l'ora di viaggio. L'elisoccorso, d'altronde, non potrà sopperire a queste lacune".

BATTAGLIA IN AULA - In Consiglio regionale si annuncia una battaglia bipartisan con migliaia di emendamenti pronti a essere formalizzati da parte dell'opposizione ma anche della maggioranza, Pd in testa.

Su La Maddalena, ad esempio, si gioca una partita trasversale per mantenere il Punto nascita, così come a Tempio. Il nodo che mette a rischio la sopravvivenza dei due presìdi è il tetto dei 500 parti all'anno, indicato dalla comunità scientifica come soglia di sicurezza.

Il sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, ex consigliere regionale di Forza Italia, ritiene che sia meglio "far viaggiare l'équipe verso l'ospedale piuttosto che 300 partorienti". Diversamente si andrà a Olbia o Sassari con il rischio di "partorire durante il tragitto vista la condizione delle strade". Per La Maddalena, il capogruppo dell'Upc Pierfranco Zanchetta, ha pronto un emendamento per mantenere aperto il punto nascita del Paolo Merlo.
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