L'elenco dei problemi che i presidenti dei Consorzi pesca chiedono alla neonata Giunta regionale di risolvere è lungo: ci sono i cormorani che mangiano quintali di pesci, il granchio blu che danneggia le attrezzature, le noci di mare che saturano i canali, il fango che impedisce il regolare flusso delle acque e poi l’abusivismo. Ma non solo: anche questa volta in Regione non c’è posto per il comparto. Nell’elenco degli assessorati non compare quello alla Pesca, da sempre inglobato in quello all’Agricoltura. Da Santa Giusta si sfoga il presidente Emanuele Cossu:

“Chiediamo un assessorato specifico anche alla luce di tutti problemi che viviamo. È impensabile vietare la pesca delle anguille da gennaio a fine giugno. Per noi significa perdita di denaro, chiediamo a questo punto un risarcimento”. Cossu non dimentica l’abusivismo: “Da soli non riusciamo a difenderci. La notte c’è chi si porta a casa quintali di pesci, comprese le arselle. Noi per la raccolta dobbiamo avere l’autorizzazione della Asl, ma c’è chi le pesca tutto l’anno come se niente fosse. Chiediamo più controlli ma soprattutto punizioni severe”. Da Terralba alza la voce il presidente del Consorzio di Marceddì Antonio Loi: “Per capire quali sono le problematiche che ci fanno perdere il 50% del fatturato chiediamo alla nuova Giunta di venire a trovarci. Siamo da anni che chiediamo aiuti di ogni tipo”. Conosce i problemi che vivono i gestori dello stagno di Cabras il sindaco Andrea Abis: “Serve un’attenzione programmatica. Nel nostro caso è urgente una bonifica, bisogna eliminare i fanghi che danneggiano la qualità ambientale dello stagno. Ma anche una ristrutturazione urgente della peschiera di Sa Madrini dove lavorano 150 operatori, struttura usurata da tempo”.

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