La protesta degli ambientalisti questa volta comincia in anticipo.

Ancora prima dell'inizio della raccolta dei ricci che, come ha annunciato la Regione, partirà il prossimo 15 novembre. C'è già chi corre ai ripari.

È l'associazione "QuiEtica", che promuove on line la campagna di sensibilizzazione "Nessun riccio nel piatto".

Obiettivo: tutelare l'oro rosso, quel poco rimasto nei fondali dopo anni di razzia da parte dei pescatori che ogni anno invadono la costa dell'Oristanese.

Per chiedere ai sardi di rinunciare per un anno agli spaghetti ai ricci, l'associazione ha scelto Facebook.

È stata creata una pagina dove chiunque può iscriversi e lasciare un commento. È un invito a non ordinare i ricci una volta seduti nei ristoranti. L'appello è rivolto anche ai ristoratori.

"Vogliamo far capire che per permettere ai fondali di ripopolarsi basterebbe privarsi dei ricci per un anno", raccontano Manuela Maninchedda e Maurizio Concas dell'associazione "QuiEtica, "è un modo per poter assaporare questa prelibatezza anche in futuro".

Ma non è tutto. L'associazione invita a tutti i naviganti di partecipare, il 15 novembre, a un flashmob sul web. Chiunque, sulla pagina dedicata alla campagna di sensibilizzazione, potrà con un post, video, vignette o foto sostenere la campagna "Nessun riccio sul piatto".
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