«Il rispetto per una città non si misura solo con i numeri in aula, ma con la dignità politica». È duro il giudizio di Alternativa Sarda, Partito Democratico, Sinistra Futura e Oristano Democratica e Possibile sui movimenti che scuotono il panorama politico oristanese.

«In queste ore si assiste all’ennesima evoluzione darwiniana della politica comunale oristanese – scrivono – un’evoluzione non basata sul merito, sulla visione o sulla responsabilità amministrativa, ma sul puro istinto di sopravvivenza partitica».

Gli esponenti del centrosinistra non risparmiano critiche: «Assistiamo a continui cambi di casacca, a trasmigrazioni di consiglieri da un gruppo all’altro, a giochi di posizionamento che mirano solo a consolidare piccole aree di potere o creare nuove rendite politiche». E ancora: «Si cambia gruppo consiliare non per divergenti visioni amministrative, ma per adattarsi al vento che soffia più forte — che sia quello di una segreteria regionale, di un commissario provinciale, o di un accordo siglato lontano da Oristano».

Il recente scossone nel Psd’Az e le indiscrezioni sugli approdi verso Forza Italia vengono letti come parte di un copione ormai logoro. «Oristano paga tutto questo con una moneta pesante: instabilità, marginalità, perdita di credibilità politica».

Il centrosinistra prende le distanze: «Il nostro gruppo non intende partecipare a questa farsa. Continueremo a lavorare nel rispetto del mandato ricevuto, a portare idee, proposte e senso delle istituzioni». Ma l’ammonimento finale è inequivocabile: «Il silenzio dei cittadini non è consenso. È solo stanchezza. Ma la misura è colma».

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