Il conflitto israelo-palestinese ha animato il dibattito dell'ultima seduta consiliare. Con 18 voti favorevoli, tre astenuti e un contrario, l'Assemblea civica ha approvato una mozione che impegna sindaco e Giunta a sostenere la soluzione “due popoli, due Stati”. Il documento, presentato dai consiglieri di centrosinistra, richiama l’eredità di Eleonora d’Arborea e della Carta de Logucome simboli di giustizia e convivenza, sottolineando la necessità di un riconoscimento pieno dello Stato di Palestina.

Per il primo firmatario, Giuseppe Obinu “anche da una piccola città può partire un segnale di coraggio e dignità”. Francesca Marchi ha ricordato “la catena infinita di morte e sofferenza che dura da oltre 70 anni”, mentre Maria Obinu ha ribadito che “ognuno ha il dovere di non restare indifferente”.

Non sono mancati i distinguo. FdI (poi astenuto) aveva presentato una mozione alternativa, ritirata per evitare sovrapposizioni. Fulvio Deriu ha spiegato che “il Consiglio non può incidere se non a livello simbolico”, mentre Gianfranco Porcu (FI) ha ribadito la fiducia nell’azione di governo. Più critico Giuliano Uras (Oristano al centro), inizialmente contrario al testo perché “per fare la pace occorre essere in due”. Alla fine, il documento è stato leggermente modificato e il sindaco Massimiliano Sanna ha invitato a leggerlo come “messaggio di pace e speranza”.

Nella stessa seduta l’assemblea ha discusso anche temi di carattere locale: il grave atto vandalico al cimitero monumentale di San Pietro, imbrattato da scritte offensive, per il quale l’amministrazione ha stanziato 20 mila euro per il ripristino del decoro e annunciato nuove telecamere di sorveglianza. È stata inoltre presentata un’interpellanza sul costo del trasporto delle urne cinerarie e sulla mancata realizzazione di un tempio crematorio a Oristano. Il sindaco ha chiarito che la normativa regionale consente già il trasporto a carico dei familiari e che la priorità, al momento, resta l’ampliamento degli spazi cimiteriali esistenti.

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