«Restituiteci al più presto almeno una parte di piazza Manno, diversamente non escludiamo azioni legali nei confronti del Comune».

Per il momento è solo un’ipotesi, ma è sufficiente a dare la misura di quanto siano esasperati residenti e commercianti che si affacciano sul cantiere ai piedi dell’ex carcere. Da sette mesi sono ostaggio in casa propria e ora temono che le ripetute interruzioni, necessarie per consentire il recupero e la valorizzazione dei reperti riportati alla luce durante gli scavi, possano far slittare la consegna dei lavori di riqualificazione, inizialmente prevista per l’inizio di dicembre.

«Finora abbiamo affrontato i disagi con spirito collaborativo, ma il Comune non può ignorare le nostre esigenze - osserva Christian Casta, della libreria Mondadori facendosi portavoce delle lamentele degli operatori della piazza - In questo periodo abbiamo subito danni economici importanti, adesso basta».

Non bastava il cantiere, fermo ormai da giorni: a rendere invivibile la zona nelle ultime settimane si è aggiunto il problema degli storni. «Il bar e il ristorante non possono mettere un tavolino esterno per via del guano e dell’odore - vanno avanti in piazza Manno - i residenti devono tenere le finestre chiuse». La misura è colma e ora e si chiede un intervento urgente. «Vorremo riappropriarci di almeno una parte della piazza - conclude Christan Casta - si proceda per step e nel frattempo venga riaperto almeno un varco pedonale».

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