Riola Sardo, nove aziende unite per promuovere l'olio del Sinis
La novità è stata annunciata durante la Festa dell'olioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Uniti per promuovere l'olio del Sinis. Durante la prima edizione della Festa dell'Olio 2025 che si è tenuta a Riola Sardo tra convegni, degustazioni e musica con l'obiettivo di valorizzare la filiera olivicola, è stata annunciata la nascita del progetto Olio del Sinis, una rete di nove aziende del territorio che si sono unite per rafforzare la filiera locale e dare visibilità al prodotto agroalimentare.
L'imprenditrice Manuela Corrias, capofila del progetto Olio del Sinis spiega: "Il progetto segna l'inizio di un percorso condiviso che, grazie al sostegno del Gal, punta a rafforzare la promozione, il rapporto diretto con i consumatori e l'educazione alimentare. L'obiettivo è chiaro: far conoscere e riconoscere l'olio del Sinis come eccellenza non solo nei mercati regionali, ma anche a livello nazionale e internazionale, trasformandolo in un vero ambasciatore del nostro territorio".
Il progetto prevede un piano integrato di azioni che comprende la creazione di un marchio territoriale riconoscibile, la partecipazione a fiere ed eventi strategici, le degustazioni guidate, la promozione congiunta e l'organizzazione di education tour rivolti a operatori e comunicatori del settore. "Il Festival dell'Olio di Riola Sardo - dichiara il presidente del Gal Sinis Alessandro Murana - rappresenta un traguardo importante ma al tempo stesso segna l'anno zero di un percorso destinato a crescere. Questa prima edizione ha offerto spunti preziosi e apre nuove prospettive: ampliare la rete dei produttori, rafforzare la filiera e promuovere con maggiore forza l'olio del Sinis come eccellenza del territorio". "Questa prima edizione - ha dichiarato invece il sindaco di Riola Sardo, Lorenzo Pinna - rappresenta l'edizione zero di un percorso che vogliamo far crescere anno dopo anno. Il legame di Riola con l'olivicoltura è profondo e antico, e oggi abbiamo la responsabilità di valorizzarlo come parte del nostro patrimonio identitario. La nostra comunità - continua Pinna - ha un legame profondo con l'olivicoltura. Questa prima edizione si collega in un percorso condiviso con gli altri comuni del Gal Sinis, dimostrando che fare rete è possibile e che insieme possiamo valorizzare il territorio e le sue eccellenze”.