Per i cittadini si tratta di un nuovo dipinto tutto da ammirare, per l'artista invece un sogno diventato realtà. A Zeddiani, in piazza dello Zampillo, da pochi giorni è in bella mostra un nuovo murales che ha realizzato Simona Caria, 45 anni, nata e cresciuta a Cabras ma residente a Zeddiani già da tempo assieme alla famiglia.

I protagonisti del dipinto sono due persone realmente esistite a Zeddiani, moglie e marito che indossano i costumi tradizionali.

Da poco c'è stata la presentazione ufficiale davanti ad un pubblico numeroso, al parroco don Valerio Casula che ha benedetto l'opera e al sindaco Claudio Pinna. Si tratta di uno dei tanti disegni che Simona Caria ha realizzato quando era ricoverata in ospedale per problemi di salute.

"Tante volte, passeggiando per le vie del paese, immaginavo di vedere un mio disegno su un muro di Zeddiani - ha raccontato Simona Caria durante le presentazione - Ma quel sogno durava appena qualche secondo, subito pensavo che non sarebbe mai successo. E invece oggi sono qui, in questa piazza, a raccontarvelo con il cuore pieno di gioia. Disegnare è un modo per mettere da parte le preoccupazioni, per allontanare le tensioni emotive - ha detto - È il mio modo semplice per rilassarmi, per far riaffiorare ricordi d'infanzia e tanto altro. I miei disegni sono semplici, Storie di persone vere, esistite davvero, che mi accompagnano nella realizzazione. Mi piace far rivivere i volti del passato, storie di vita realmente accadute, e magari dimenticate. Così è stato anche per il disegno di questo murale. Sembra difficile da capire, ma a volte la malattia può essere un’occasione. Una grande occasione. E se sappiamo, in qualche modo, interpretarla e accettarla, diventando attivi e non passivi, allora la malattia non ci incattivisce ma diventa una maestra di vita”.

Simona Caria ha scoperto l’arte del disegno anni fa, quando era ricoverata nell'ospedale di Nuoro. Insieme a lei le matite e un album da disegno diventato poi come un caro amico, depositario dei suoi pensieri, emozioni, stati d’animo e paure. 

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