Pietre che raccontano storie: al Foro Boario, in piazza Pintus, prendono forma mosaici artistici ispirati alla tradizione agricola locale, un legame visibile con la memoria della città. L’intervento, promosso dal Comune, non vuole solo abbellire lo spazio urbano, ma restituire alla comunità un luogo che parla della sua storia e delle radici contadine. Piazza Pintus, un tempo cuore pulsante della vita civile, ospitava la fiera del bestiame e i festeggiamenti di Santa Croce, momenti di grande partecipazione collettiva.

«Con questo intervento non vogliamo soltanto abbellire uno spazio urbano, ma restituire alla città un luogo della memoria, capace di raccontare alle nuove generazioni la nostra storia e il legame indissolubile con la terra – spiega il Sindaco Massimiliano Sanna –. I mosaici saranno un’opera d’arte pubblica, accessibile a tutti, che parla della nostra identità e del nostro futuro».

Il progetto affonda le radici negli anni scorsi, quando lo stesso Sanna, da Assessore alla Cultura, lo aveva programmato nell’ambito del cantiere Lavoras.

«Oggi quel progetto arriva a compimento con la posa in opera al Foro Boario. Si tratta di un intervento che ha un valore non solo estetico, ma anche culturale e sociale. I mosaici diventeranno un simbolo della tradizione agricola oristanese e un segno tangibile del nostro impegno per preservare e valorizzare il patrimonio della comunità. È un progetto che unisce memoria e innovazione, creando un ponte tra passato e presente».

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