Nel Montiferru si rinnovano sos foghilones in onore di Sant’Antonio Abate e San Sebastiano: gli antichi e grandi falò per esorcizzare il male e allontanare le tenebre invernali. Il rito, che si perde nella notte dei tempi, è anche un prezioso alleato sociale per rinsaldare relazioni tra amici e parenti. Molto caratteristico a Scano Montiferru su fogulone domani sera, martedì 16: la legna sarà accatastata nella piazza intitolata al santo, in località Ladaralzos, poi l’accensione dell’enorme falò illuminerà la notte invernale intorno al quale si snoderanno canti e balli. Anche  Cuglieri verrà acceso il grande falò presso la chiesa di Santa Croce, l’organizzazione è nelle mani del comitato di Sant’Antonio.

A Seneghe il falò arderà per San Sebastiano, patrono della cittadina. Nel sagrato di Santa Maria sarà la leva dei diciottenni a organizzare la festa in programma la notte di venerdì 19. Il falò dei nuovi maggiorenni inaugura il carnevale che tra danze tradizionali, ogni domenica, in Partza de sos ballos si protrae fino a martedì grasso. A Bonarcado la comunità ha custodito gelosamente e tramandato i festeggiamenti per San Sebastiano e per il patrono San Romualdo. Sono i quarantenni che si occupano della organizzazione dei falò. Per San Romualdo il 6 febbraio, frasche di lentisco arderanno attorno al grande tronco posto al centro nella piazza del Comune.

Riti antichi quanto l’ospitalità locale per accogliere i turisti e curiosi con buon vino e i dolci della tradizione: tiliccas, tzipulas e gueffos.

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