C'è chi ha imparato a fare il pane e chi invece zappa e coltiva le terre del Sinis. Altri si dilettano nelle cucine tra la pulizia del pesce e la preparazione degli antipasti. Non mancano i manutentori. In tante strutture e aziende di Cabras lavorano anche diversi migranti, ospiti del centro di accoglienza di via Tharros, il più grande alla provincia.

Chi li ha assunti parla di ricchezza e di risorsa per il territorio, una risposta ai fatti di cronaca avvenuti recentemente nel paese lagunare dove erano coinvolti alcuni migranti poi allontanati dal prefetto Angieri. 

Ma ci sono anche tante altre realtà. Solo nel 2024, ad esempio, 73 aziende locali hanno stipulato 111 contratti di lavoro con manodopera straniera, segno di un'integrazione che genera valore economico e sociale.

Tra i cento migranti che attualmente vivono nel centro di accoglienza all'uscita del paese circa 40 da tempo sono stati assunti in varie aziende.

Tre lavorano al chiosco verso Tharros, nella borgata marina di San Giovanni di Sinis. «Sempre puntuali, sempre gentili e con tanta voglia di fare e imparare - racconta la titolare Marina Pau - Uno fa il lavapiatti, gli altri due aiutano in cucina. Con il primo stipendio si sono comprati la bicicletta elettrica per raggiungere il posto di lavoro. Quando sono capitate diverse urgenze non si sono mai tirati indietro, non è facile e scontato oggi trovare persone così. Ma soprattutto non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Spero di averli nella mia squadra anche il prossimo anno. Vorrebbero trovare una casa, per essere indipendenti, ma non è facile».

Altri dieci lavorano nell'azienda agricola "Sa Marigosa": «Si occupano sia della campagna ma anche della preparazione dei nostri prodotti sott'olio - racconta uno dei titolari, Paolo Mele - Sono educati, hanno voglia di imparare. L'unico problema è la lingua. Capirsi non è sempre facile». 

«Da noi lavora Tara, un ragazzo del Nepal: è il nostro giardiniere e manutentore - racconta ancora Carlo Picconi, titolare dell'hotel Sa Pedrera - Un bravissimo ragazzo, capace, educato. Svolge mansioni che i giovani di oggi non vogliono più fare. Raggiunge la struttura o in bici o assieme ad altri nostri dipendenti. Per noi una risorsa importante». 

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