Ha bisogno di riposo don Antonello Cattide. E per questa ragione, inviate le dimissioni all'arcivescovo Ignazio Sanna, lascia la parrocchia di Marrubiu. "Questa faccenda, che mio malgrado mi vede protagonista, mi sta logorando l'animo". Sono le parole pronunciate anche con un pizzico di commozione durante la messa del sabato sera e di ieri mattina dal parroco di Marrubiu, indagato per diffamazione aggravata nei confronti di amministratori comunali, loro parenti e di un giornalista.

L'INCHIESTA - La faccenda è, appunto, l'inchiesta nella quale il sacerdote (difeso dagli avvocati Gianfranco Siuni e Antonella Mugheddu) è pronto a patteggiare una pena pecuniaria: l'udienza fissata martedì scorso è stata rinviata perché il pm Marco De Crescenzo deve riformulare il capo di imputazione includendo tutte e nove le persone offese: in un primo momento ne comparivano, infatti, solo tre. Nella lettera messa in circolazione sui social si sono sentiti insultati il sindaco Andrea Santucciu, il consigliere Raffaele Zedda, il giornalista Antonio Pintori, il consigliere di maggioranza Gabriele Basciu, la moglie Marina Pilloni e i figli Giacomo e Irene, l'assessore all'Ambiente Doriano Sollai e la figlia Valentina.

L'ARCIVESCOVO - La partenza di don Cattide è stata ribadita anche dall'arcivescovo di Oristano: "Confermo ciò che ha comunicato don Antonello" ha detto in sintesi monsignor Ignazio Sanna. La situazione che si è creata nel paese, evidentemente, mal si concilia con la permanenza a Marrubiu del sacerdote, che ha espresso la necessità di riposo e di più tempo da dedicare alla mamma anziana e malata. E così nei giorni scorsi don Cattide, dopo nove anni trascorsi a Marrubiu, ha deciso di inviare le dimissioni all'arcivescovo. Già oggi lascia la parrocchia che sarà affidata, temporaneamente, a un altro sacerdote fino alla nomina del futuro parroco.

IN AULA - A distanza di sei giorni, intanto, oggi un'altra udienza per don Cattide: sarà chiamato dal giudice di pace di Oristano Carla Cadoni per rispondere di diffamazione nei confronti dell'allora vicesindaco Doriano Sollai. Al centro del procedimento una lettera inviata qualche anno fa dal sacerdote agli amministratori comunali per invitarli a cacciare via Sollai, descritto con parole che il componente della Giunta aveva ritenuto offensive. Oggi è previsto l'esame di un testimone, mentre la sentenza è stata fissata per il 27 ottobre.

Patrizia Mocci

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