Si chiama "Gasligthing" ed è una forma di manipolazione mentale, una violenza psicologica. Le vittime preferite: le donne. Il fenomeno è diffuso anche in Sardegna; tanti i casi registrati a Cagliari, nel Sulcis ed Oristano. Il periodo della recente quarantena ha ulteriormente accentuato gli episodi di questa violenza di genere. Gli ammonimenti ed i "codici rossi", l'allontanamento dalla residenza del coniuge, sono in aumento nei primi mesi dell'anno, come ha recentemente confermato anche il questore di Oristano Giusy Stellino.

L'investigatore privato Italo Scalas di Oristano, sta seguendo decine di casi di gasligthing.

"Dai casi seguiti, prima della pandemia, ho scoperto che la trappola scatta quasi sempre all'interno di rapporti coniugali già tesi e conflittuali - spiega Italo Scalas ex funzionario della polizia - non è inusuale, infatti, che la persona narcisista o sociopatica, in un rapporto di coppia, marito o moglie che sia, non disdegni o anzi spesso ricerchi un rapporto extraconiugale, fedifrago, poiché gratificante nei derivati negativi del suo enorme ego e di continua ricerca di conferme appaganti".

I clienti dello studio investigativo di Oristano sono quasi sempre donne ed hanno un'età tra i 35 e i 60 anni. Uno dei recenti casi è venuto alla luce nel corso di una indagine condotta Cagliari.

"La riservatezza per noi è il principio numero uno e non posso scendere nello specifico dei dettagli - precisa Italo Scalas - posso garantire che non di rado, dopo una nostra indagine su infedeltà coniugale con riscontro positivo, raramente le "vittime" dei soprusi si sono separate dal loro compagno pur avendo la certezza del tradimento. Ero stato contattato da una donna sposata da qualche anno - racconta l'investigatore - la cliente aveva visto il marito con un'altra donna ed era convinta che la tradisse, quindi mi affidò l'indagine. Sono iniziati i pedinamenti, gli appostamenti ed in mesetto circa sono state raccolte prove ed indizi sufficienti a confermare l'infedeltà del marito. L'uomo, ovviamente, aveva già iniziato la manipolazione psicologica, convincendo la moglie a proseguire il loro rapporto, nutrendola di abbondanti e false speranze".

Dopo pochi mesi la stessa donna è tornata dall'investigatore alla ricerca di ulteriori prove. "Questo conferma la consapevolezza di questo comportamento manipolatorio - osserva Italo Scalas - ma soprattutto la ricerca da parte della donna di un sostegno psicologico che sia super partes e con una visione oggettiva della situazione". In un successivo episodio un'altra persona, sposata da lungo tempo, aveva scoperto il tradimento del marito con una donna più giovane.

"La cliente non aveva dubbi su quanto combinava il marito, ma non aveva avuto alcuno riscontro e delle prove sull'infedeltà del coniuge - precisa Italo Scalas - nel corso delle indagini non siamo riusciti a scoprire alcuna infedeltà perché il marito evidentemente aveva interrotto, forse provvisoriamente, il rapporto extraconiugale. La cliente aveva continuato a venire in studio ma con sempre maggiori dubbi. Insomma, il marito era riuscito a manipolarla abilmente in virtù del suo carattere fragile ed anche emotivo. Più volte aveva chiesto aiuto, tanto che chiedeva che la seguissi come psicologo per aiutarla in tutte quelle sue insicurezze. La conferma che aveva subito gravi abusi con una violenza psicologica pesante che aveva provocato danni irreparabili".

I CENTRI ANTIVIOLENZA - Mai come in questo periodo di quarantena forzata, a causa della pandemia, i centri di tutela a sostegno della donna hanno affrontato così tanti casi di violenza all'interno delle mura domestiche. Non solo fisiche, ma anche psicologiche come il Gaslaigthing, che ricalca quel fenomeno della violenza psicologica all'interno di un rapporto d'amore malato che stanno vivendo molte persone.

La psicologa del Centro Antiviolenza (Foto Elia Sanna)
La psicologa del Centro Antiviolenza (Foto Elia Sanna)
La psicologa del Centro Antiviolenza (Foto Elia Sanna)

Anche ad Oristano le operatrici e le psicologhe del centro "Donna Eleonora" hanno ricevuto tante richieste di aiuto da parte di donne che hanno subito diversi tipi di violenza. "Il tema della quarantena ci ha toccato particolarmente - conferma Francesca Marras, operatrice del centro antiviolenza di Oristano - ovviamente ci sono una serie di situazioni rispetto alle quali manca la possibilità di un contatto, magari più sereno, più diretto delle donne e quindi si amplificano tutta una serie di situazioni. Nello specifico di questo fenomeno, direi che il gaslighting è una delle tante forme di violenza. Per noi è anche difficile da individuare, perché una specificità della violenza psicologica - spiega Francesca Marras - è certamente comunque un comune denominatore di tutti i casi che noi accogliamo".

"Essendo una manipolazione mentale nella quale la vittima mette alla fine in dubbio le sue percezioni. Questo è un classico che fa parte delle violenze psicologiche che avvengono nelle relazioni di fiducia. La donna, alla fine, amplifica il trauma nella cronicità quotidiana. In un rapporto di questo tipo, la donna arriva in una condizione di impotenza presa - conclude Francesca Marras - che le impedisce di avere una visione autonoma di se e si indebolisce, dubita di se stessa, nella sua realtà".

"Se avviene un trauma unico, un episodio, la persona sfugge e lo allontana da se e non si regge più l'impianto di una relazione che si fonda su questo tipo di relazione".
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