Impronte, tracce di sangue e il filmato di una telecamera che li ha ripresi mentre si allontanavano a bordo di un’auto. Questi gli elementi che hanno incastrato Rubens e Bryan Carta, i due fratelli di 31 e 27 anni finiti in cella per il brutale omicidio di Tonino Porcu, il 78enne pensionato pestato a sangue nella sua abitazione a Ghilarza tra il 21 e il 22 febbraio scorsi.

E’ quanto emerge dall’ordinanza firmata dalla Gip Federica Fulgheri, che ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.

Nell’ordinanza viene ricostruita la notte del delitto. I due fratelli, probabilmente sotto effetto di cocaina, sono entrati nella casa al numero 45 di via Regina Elena da una porta posteriore, mentre Porcu stava dormendo. 

Hanno iniziato a rovistare in cerca di denaro quando l’anziano, svegliato dai rumori, li ha sorpresi. I due a quel punto lo hanno aggredito colpendolo ripetutamente, con una furia cieca, in diverse parti del corpo, tanto che il medico legale ha riscontrato diverse ferite dal volto alla schiena. Porcu non sarebbe morto subito, ma tre o quattro ore dopo il brutale pestaggio, tra atroci sofferenze.

I fratelli Carta hanno preso i 2mila euro in contanti che erano nascosti in una scatola e si sono allontanati a bordo di un’auto, lasciando il 78enne agonizzante in casa. Il corpo della vittima è stato scoperto solo molte ore dopo dalla signora che si occupava delle pulizie e dal nipote.

I due fratelli hanno ammesso parzialmente le loro responsabilità, la loro posizione è parificata: "Chiederemo copia degli atti e valuteremo come procedere", ha detto l'avvocato Agostinagelo Marras che insieme al collega Fabio Messina difende Bryan Carta. Una linea identica a quella che, con buona probabilità, terrà anche l'avvocato Angelo Battista Mario Marras, che rappresenta Rubens Carta, il primo ad aver raccontato ai carabinieri e al pm cosa era accaduto quella notte.

(Unioneonline/L) 

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