Il processo l’omicidio di Francesco Salis, muratore 44enne di Santa Giusta ucciso con una fucilata da un suo compaesano, è stato aperto e subito rinviato. Giusto il tempo di verificare alcuni atti e il gup Marco Mascia ha rinviato al 24 settembre per l’assegnazione del fascicolo a un altro giudice. Solo fra due mesi quindi il processo, con rito abbreviato, entrerà nel vivo. Ad Andrea Giuntoli, operaio di 43 anni, sono contestati l’omicidio volontario, il porto illegale di fucile e di coltello.

Il giudice per le udienze preliminari ha sbrigato più che altro alcune formalità verificando il deposito delle nomine delle persone offese, una sorella e i due fratelli della vittima che hanno preannunciato la costituzione di parte civile con gli avvocati Luciano Rubattu e Fabio Costa. Andrea Giuntoli, operaio 43enne, è assistito dagli avvocati Patrizio Rovelli e Marina Caria. Subito dopo questi passaggi preliminari, il processo è stato aggiornato. 

La storia

La vicenda risale alla notte fra il e il 10 agosto 2024. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Oristano, Salis e Giuntoli avrebbero iniziato a discutere in un bar del centro e sembra che il muratore non avesse gradito alcuni apprezzamenti rivolti dall’operaio a una sua nipote (anche se sembrerebbe che i dissapori andassero avanti da giorni). Poi tutti si sarebbero allontanati dal locale ma non è chiaro se i due uomini si fossero dati appuntamento in via Dante per un chiarimento oppure se siano finiti casualmente nella strada delle scuole elementari. Stando alle testimonianze, Salis teneva in mano prima un bastone, poi avrebbe impugnato una roncola. Ci sarebbe stata una colluttazione, poi imbracciato il fucile da caccia (che aveva nella sua Giuletta Alfa Romeo), Giuntoli ha esploso un colpo a distanza ravvicinata dall’alto verso il basso (come emerso dall’autopsia): un’unica fucilata risultata fatale per Salis. L’operaio si era allontanato a bordo della sua auto e poco dopo era stato raggiunto nella sua casa dai carabinieri ammettendo subito le proprie responsabilità.

© Riproduzione riservata