Qualche parola e lacrime.

Sono le prime reazioni di Monica Vinci davanti alla ricostruzione di quanto accaduto nella sua casa a Silì il 18 febbraio scorso. Nessun’altra risposta da parte della 51enne, originaria di Nureci, che ha ucciso sua figlia Chiara Carta, che proprio tre giorni fa avrebbe compiuto 14 anni.

Oggi nella sezione clinica del carcere di Uta, dove la mamma è detenuta con l’accusa di omicidio, si è concluso l’interrogatorio di garanzia che alcune settimane fa era stato interrotto proprio a causa delle condizioni fisiche e psichiche della donna, che era in uno stato semi incosciente.

Oggi affiancata dal suo avvocato Gianluca Aste, ha risposto alle domande di rito poste dalla giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri e dal  pm Valerio Bagattini, collegati in videoconferenza.

Quando poi si è arrivati alla ricostruzione del delitto, sul viso della donna sono scese alcune lacrime ma non è stata in grado di andare avanti. Interrogatorio concluso, adesso il legale sta valutando di chiedere una consulenza psichiatrica. 

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