«Ora la verità». La richiesta è di Ilaria Cucchi, il riferimento è alla vicenda di Stefano Del Corso, il 43enne detenuto romano morto un anno fa nel carcere di Oristano. Ieri, infatti, la Procura ha accolto la richiesta di Marisa Dal Corso, sorella di Stefano, disponendo l’autopsia e, dice Cucchi, «mettendo fine al silenzio insopportabile dello Stato».

La morte dell’uomo, infatti, inizialmente era stata attribuita a un suicidio. Una tesi a cui la sorella non ha mai creduto: «I familiari in questo lasso di tempo», spiega Ilaria Cucchi, «hanno fatto richiesta più e più volte per l’autopsia. Sembra incredibile, ma la disposizione dell’esame non scatta in automatico in caso di morti in cella senza testimoni. Deve essere disposta. Anche di fronte a circostanze poco chiare, la procura di Oristano ha sempre rigettato la richiesta, ben 7 volte. Sempre, fino a ieri».

Ora l’appello per avere giustizia e verità: «Avanti per Stefano».

(Unioneonline/L.Ne.)

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