Una razzia spietata di patelle. Anche quest'estate in tanti hanno ripulito gli scogli. Da Mari Ermi a Is Arutas, passando per Maimoni e San Giovanni. Nelle rocce della costa del Sinis sono rimaste pochissime patelle, una specie protetta e in via d'estinzione.

"La causa principale della drastica diminuzione di questa specie è dovuta al prelievo illegale da parte dell'uomo - ha detto Stefania Coppa, biologa marina del Consiglio nazionale di ricerca di Oristano impegnata nello studio di questi esemplari -. Purtroppo molti bagnanti non sanno che portarsi via questo mollusco è vietato. Dai nostri dati è emerso che tra pochi anni la specie scomparirà del tutto".

La patella più a rischio d'estinzione è la "ferruginea". Nella costa cabrarese oggi se ne contano appena 200 esemplari.

La situazione è ben nota all'Area marina protetta del Sinis: "Per il prossimo anno stiamo pensando di sensibilizzare i bagnanti con dei volantini - ha detto il direttore della riserva Giorgio Massaro -. Purtroppo non è semplice tenere d'occhio chi non rispetta l'ambiente".
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